I serpenti a sonagli modulano il loro suono intimidatorio per ingannare chi li minaccia

Pur essendo molto velenosi, i serpenti a sonagli hanno elaborato una nuova strategia per avvisare della loro presenza e difendersi

I serpenti a sonagli sono noti per la loro capacità di emettere suoni caratteristici e intimidatori grazie al movimento dell’estremità finale del corpo. La punta della coda di questi serpenti, quando viene agitata, produce infatti un tintinnio particolare che avverte della loro presenza.

Secondo un nuovo studio, però, il suono non si limita a fungere da semplice avvertimento ma viene anche modulato per ingannare chi li minaccia. Il serpente a sonagli è infatti in grado di regolare la frequenza del suono della coda per far credere di essere più vicini di quanto in realtà non siano.

Il team di ricercatori ha scoperto che quando un serpente a sonagli si sente in pericolo, aumenta la frequenza del suono a circa 40 Hz. Improvvisamente, il suono viene poi emesso a frequenze ancora più alte, tra i 60 e i 100 Hz.

In questo modo, l’animale confonde la percezione di chi ascolta, e viene percepito più vicino. La strategia consente al serpente a sonagli di far credere ad altri animali di trovarsi a circa un metro di distanza, quando in realtà si trova a una distanza di quattro metri.

“I nostri risultati mostrano che l’emissione sonora dei serpenti a sonagli, che è stata interpretata per decenni come un semplice segnale acustico di avvertimento sulla presenza del serpente, è in realtà un segnale di comunicazione interspecie molto più intricato. L’improvviso passaggio alla modalità ad alta frequenza agisce come un segnale intelligente che inganna l’ascoltatore sulla sua distanza effettiva dalla sorgente sonora. L’errata interpretazione della distanza da parte dell’ascoltatore crea quindi un margine di sicurezza sulla distanza”, ha spiegato Boris Chagnaud, primo autore dello studio.

Ulteriori sperimentazioni hanno poi rivelato che i serpenti a sonagli adattano la frequenza del tintinnio alla velocità di avvicinamento percepita di un oggetto, piuttosto che alle sue dimensioni.

Pur essendo decisamente molto velenosi, a quanto pare i serpenti a sonagli si sono evoluti per modulare la frequenza del suono per evitare incidenti, ad esempio quello di essere calpestati per sbaglio da un grande mammifero.

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Fonti di riferimento: Current Biology

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