La riserva naturale regionale di Decima – Malafede è considerata una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo, eppure ben 21 ettari di bosco misto potrebbero essere tagliati
La riserva naturale regionale di Decima – Malafede è considerata una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo, eppure ben 21 ettari di bosco misto potrebbero essere tagliati.
Secondo quanto riportato dall’associazione Gruppo di intervento giuridico, le spallette boschive di Castel Romano che comprendono 21 ettari di bosco misto (Quercia, Cerro e Leccio, Corbezzolo, Lentisco, Fillirea, Ginestra, Perastro, Prugnolo), sono soggetti a periodici tagli, con l’apertura anche di nuova viabilità.
Eppure vantano una ricca presenza di specie faunistiche, fra cui Falco pecchiaiolo, Poiana, Tasso, Istrice.
L’associazione ha reso noti i documenti grazie ai quali la Società agricola Le Tenute s.r.l. ha ottenuto le autorizzazioni al taglio dei boschi della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide), detentrice di estese proprietà immobiliari nell’Agro Romano, da parte di “Roma Natura” (note prot. n. 3547 del 19 settembre 2017 e n. 4022 del 19 ottobre 2017), anche se tutta l’area è tutelata anche con il vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Per questo, l’associazione il 9 febbraio scorso ha inoltrato una richiesta di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per cercare di evitare il taglio boschivo che
“depauperebbe il patrimonio ambientale e paesaggistico di un’area naturale protetta che meriterebbe solo cura e attenzione”.
“Sarebbe l’ora che i secolari interessi privati, anche di modesta entità, lasciassero definitivamente il passo nell’Agro Romano all’interesse pubblico della salvaguardia del patrimonio naturalistico” continua l’associazione.
Non si è fatta attendere la risposta di Roma Natura che tramite il Presidente Maurizio Gubbiotti, ha parlato di bufala, negando che sia in corso o che sia stato autorizzato alcun taglio.
Tuttavia, dice Gubbiotti
“al momento c’è solo una valutazione tecnica da parte degli uffici. Comunque l’attenzione è come sempre tale che le prescrizioni per svolgimento sono rigidissime e completamente rispettose della salvaguardia della biodiversità sia dal punto di vista della flora e della fauna e l’iter autorizzatorio, non ancora concluso, è costantemente monitorato direttamente dal Parco”.
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Sulla vicenda è intervenuto anche il WWF: “Non mettiamo in discussione che siano state seguite le regole e che il personale dell’Ente RomaNatura abbia operato responsabilmente, tuttavia il taglio di 21 ettari di bosco in uno dei territori più ricchi di biodiversità della Capitale è sintomatico di una deriva delle politiche in materia di aree naturali protette. La pratica di acquisto dei diritti di taglio da parte degli Enti competenti è una prassi (peraltro già seguita da RomaNatura) per evitare interventi invasivi in aree importanti e vulnerabili” dice l’associazione, “Oggi le aree protette sembrano essere scivolate in fondo all’agenda politica: scarse le risorse dedicate, strumenti di pianificazione ancora in attesa di approvazione e nuove previsioni normative che rischiano di mettere a rischio le stesse ragioni per le quali il Legislatore regionale ha voluto la tutela di territori straordinari con l’istituzione di parchi e riserve naturali. Occorre recuperare quelle ragioni e i valori che le hanno sostenute per immaginare un futuro capace di natura.”
Francesca Mancuso