La Grande Barriera Corallina ha dato vita alla sua annuale “creazione” corale, generando una cacofonia di colori
La Grande Barriera Corallina ha dato vita alla sua annuale “creazione” corale, generando una cacofonia di colori nelle acque del mare australiano
Gli scienziati al lavoro sott’acqua a largo della costa di Cairns, in Australia, hanno potuto assistere ad un evento spettacolare e unico: nella notte di martedì i coralli che formano la Grande Barriera hanno rilasciato in massa, in modo simultaneo, sperma e uova, per dare ad un fenomeno riproduttivo di proporzioni enormi. L’evento è stato abbondantemente filmato e fotografato da ricercatori, biologi marini e naturalisti che tendono traccia dello stato di salute della Grande Barriera corallina, profondamente danneggiata dall’aumento delle temperature dei mari e dall’inquinamento – che, malgrado tutto, quest’anno è riuscita ad evitare lo stato di “pericolo” secondo le stime fatte dall’UNESCO.
Tutte le specie di coralli presenti nella barriera hanno contribuito a questo spettacolo, riproducendosi in sequenza una dopo l’altra. I ricercatori hanno descritto un’atmosfera magica e incredibile, che dimostra ancora una volta la resilienza della natura di fronte alle ferite inflittegli dall’uomo. La riproduzione dei coralli è uno sforzo coordinato che avviene una sola volta all’anno in questa modalità: se per molta parte dell’anno i coralli proliferano semplicemente dividendosi (da un unico corallo “madre” si generano due coralli “figli” identici al genitore), in un preciso momento la riproduzione avviene in maniera sessuata, con il rilascio di uova e sperma nelle acque dell’oceano.
(Leggi anche: La Grande Barriera Corallina è agonizzante, 98% dei coralli sbiancati dalle ondate di calore)
Ogni uovo fecondato diventa una larva che fluttua alla deriva fra le onde finché non raggiunge il fondale. Non tutte le larve sopravvivono e si sviluppano: la maggior parte di loro viene mangiata da altre creature marine, come plankton o pesci, prima ancora che riescano a toccare il fondale. Anche la sopravvivenza di quelle che ai appoggiano sulla sabbia non è assicurata: devono trovare un punto che sia libero da alghe e sedimenti, in cui arrivi sufficiente luce solare per crescere – altrimenti muoiono in brevissimo tempo.
Questo fenomeno riproduttivo si svolge in più giorni, nei quali le diverse specie a turno si riproducono – avviene fra ottobre e novembre per le parti più interne della barriera e fra novembre e dicembre per quelle più marginali, ma il periodo può variare in base a fattori quali la temperatura dell’acqua o le correnti. Il fenomeno si estende per oltre 2.300 km lungo la Grande Barriera Corallina.
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Fonte: Great Barrier Reef Foundation
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