Etiopia, trovati i resti di una nuova specie umana (VIDEO)

Lucy, la più famosa antenata dell'uomo moderno, non era sola. Più di 3 milioni di anni fa in Etiopia potrebbe aver incontrato altre scimmie bipedi di una specie leggermente diversa dalla sua.

Lucy, la più famosa antenata dell’uomo moderno, non era sola. Più di 3 milioni di anni fa in Etiopia potrebbe aver incontrato altre scimmie bipedi di una specie leggermente diversa dalla sua.

Si tratta della scoperta che emerge da un nuovo studio condotto in Etiopia che ha portato alla descrizione di una nuova specie di ominide, l’Australopithecus deyrimeda, che va ad aggiungersi a quella a cui apparteneva Lucy, l’Australopithecus afarensis.

Lo studio in questione è stato appena pubblicato su Nature e porta il titolo di “New species from Ethiopia further expands Middle Pliocene hominin diversity”. La ricerca è stata guidata da Yohannes Haile-Selassie, del Museo di Storia Naturale di Cleveland.

A fronte di altre recenti scoperte, si tratta di un’ulteriore prova del fatto che non una ma una serie di specie di ominidi popolavano il paesaggio dell’Africa orientale circa 3 milioni di anni fa. Ciò potrebbe significare che le specie diverse siano riuscite a svilupparsi creandosi nicchie distinte per quanto riguarda la dieta, le strategie di ricerca del cibo e altri comportamenti.

In Etiopia i ricercatori hanno ritrovato nuovi resti ossei appartenenti ad una mascella superiore ed altri frammenti. Il ritrovamento è avvenuto a Brutele, a circa un giorno di cammino da Hadar, dove Lucy fu ritrovata nel 1974.

I frammenti di ossa sono stati datati tra 3,3 e 3,5 milioni di anni fa, periodo in cui, come già noto, l’Australopithecus afarensis, della stessa specie di Lucy, abitò questi luoghi. I nuovi resti ossei condividono alcune caratteristiche con Lucy, ma si differenziano per altri aspetti.

Alcuni denti hanno un struttura diversa per quanto riguarda la radice e in generale sono più piccoli, una caratteristica che potrebbe indicare un cambiamento nella dieta. Secondo gli esperti, denti più piccoli sono spesso associati ad una dieta più ricca di carne.

Le differenze sarebbero piuttosto lievi, ma i ricercatori sono convinti di trovarsi di fronte a due specie differenti. Ora continueranno ad approfondire l’argomento e a confrontare i nuovi resti ossei con i ritrovamenti già avvenuti negli scorsi decenni. Gli esperti ritengono comunque di poter già affermare come in Africa orientale nel periodo del Pliocene medio esistessero più specie di ominidi.

Marta Albè

Fonte foto: cmnh.org

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