Questo minuscolo scarabeo sta minacciando milioni di alberi in Trentino

Dopo la tempesta Vaia, le foreste del Trentino sono messe in ginocchio da un piccolo coleottero in grado di distruggere milioni di alberi. Gli abitanti del luogo stanno cercando di contrastarlo unendo le forze e utilizzando alcune tecniche di silvicoltura sostenibile.

Apparentemente innocuo e piccolissimo, rappresenta attualmente una grande minaccia per le foreste dell’Italia settentrionale: stiamo parlando di un piccolo coleottero che ha già causato ingenti danni in America e in altri paesi dell’Europa e che ora minaccia le splendide foreste del Trentino.

Il bostrico – questo il suo nome – è in grado di rosicchiare la corteccia degli alberi, scavare all’interno del tronco e interrompere così l’apporto di sostanze nutritive, arrivando ad uccidere la pianta.

I cambiamenti climatici hanno sicuramente accelerato la diffusione di questa minaccia perché da un lato la siccità indebolisce gli alberi e dall’altro le temperature sempre più calde impediscono che le larve di questo coleottero muoiano durante l’inverno.

Fatto sta che in Trentino, dove molte foreste furono già messe in ginocchio nel 2018 dalla tempesta Vaia, questo piccolo parassita ha trovato terreno fertile, proprio per l’indebolimento di molti alberi.

Leggi anche: Tempesta Vaia: 3 anni dopo il dramma, la sorprendente rinascita dei boschi feriti del Trentino

foreste tempesta vaia

@Compagnia delle foreste/Facebook

Secondo i dati di un monitoraggio effettuato sul territorio e aggiornato al 2021:

nell’ultimo triennio il bostrico ha attaccato oltre 594 mila metri cubi di legname, pari a circa il 15% dei danni provocati da Vaia, su una superficie complessiva di 5.300 ettari.

Il Trentino Tree Agreement

La popolazione locale sta cercando di reagire per contenere la minaccia e proteggere le proprie foreste, ricostruite dopo la tempesta grazie anche al Trentino Tree Agreement (TTA).

Eliminando gli alberi morti, gli operatori possono infatti arrestare la diffusione del coleottero. Un altro modo per ostacolare la diffusione del bostrico è quello di diversificare i tipi di alberi piantati nella foresta, affiancando ad esempio conifere e latifoglie accanto al vulnerabile abete rosso.

Sul sito del TTA si legge come da una disgrazia sia nata una nuova opportunità:

Vaia ci ha dato l’opportunità di rallentare e riflettere per interrogarci sulla bellezza ma anche sulla fragilità delle nostre montagne, sul rapporto tra natura e uomo, sulla necessità di cambiare.

Chiunque può iscriversi al progetto Trentino Tree Agreement, donando quel che può per aiutare le attività di ripristino che, attualmente, sono concentrate su tre aree: la Foresta dei Violini di Paneveggio, la Foresta dell’Eremo a San Martino di Castrozza e la Foresta Nascosta di Cadino.

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Fonti: Euronews/Ufficio stampa Provincia Autonoma di Trento

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