Una ricostruzione 3D dell'intestino degli squali ha permesso ai ricercatori di capire meglio come funziona il loro modo di alimentarsi
Contrariamente a ciò che vediamo nei film apocalittici, sappiamo veramente poco sulle abitudini alimentari degli squali, e ancor meno su come riescano a digerire il cibo e su che ruolo svolgano all’interno dell’ecosistema marino.
Per più di un secolo i ricercatori si sono basati su bozzetti bidimensionali dell’apparato digerente degli squali per comprendere le funzioni delle varie parti – e per capire come ciò che gli squali mangiano (ed espellono) influenzi la vita delle altre specie dell’oceano. Ora, i ricercatori dell’università di Washington hanno ricostruito, con l’aiuto della grafica 3D, immagini precise dell’intestino di quasi tre dozzine di specie di quali per comprendere come questi animali mangino e digeriscano il cibo.
Abbiamo sviluppato un nuovo metodo per scannerizzare digitalmente i tessuti dell’apparato digerente degli squali e per osservarne con dettaglio le funzioni, senza essere costretti a sezionare gli animali – spiega Samantha Leigh, autrice dello studio.
I ricercatori hanno utilizzato una tecnica chiamata tomografia computerizzata per ricreare in tre dimensioni le immagini dell’intestino di alcuni esemplari di squalo conservati al Museo di Storia Naturale di Los Angeles. Il macchinario funziona in modo simile a quello utilizzato per fare le radiografie negli ospedali: vengono raccolte una serie di immagini ai raggi-X da diverse angolazioni e poi vengono combinate a creare un’unica immagine in tre dimensioni. Questo permette di comprendere la complessità di un intestino di squalo senza fare del male all’animale.
Grazie a questi scanner, i ricercatori sono stati in grado di scoprire numerosi nuove caratteristiche sull’intestino degli squali e sulle loro funzioni. Innanzitutto, si tratta di un organo a forma di spirale, avvolto su se stesso – il che permette al cibo di rallentare il suo percorso. La sua funzione principale sembra quindi simile a quella della valvola unidirezionale di Nikola Tesla, che permette a un fluido di muoversi in un’unica direzione, senza la possibilità di un flusso inverso né di aiuto da altre parti del corpo in movimento.
Queste scoperti potrebbero gettare una nuova luce su come gli squali processino il cibo di cui si nutrono. Per la maggior parte di questi animali, passano giorni o anche settimane fra un grosso pasto e un altro: la conformazione dell’intestino permette loro di trattenere il cibo ingerito nel loro sistema digerente e di assorbire più nutrienti possibile. Inoltre, il movimento lento che fa il cibo all’interno dell’intestino permette agli squali di sprecare pochissime energie nel processo di digestione.
Fonti: Proceedings of the Royal Society B / University of Washington
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