La Posidonia salverà il Mediterraneo?

Coltivare Posidonia per salvare il Mediterreno, al via in Puglia il progetto start

Coltivare la Posidonia oceanica sfruttandone le sue particolari caratteristiche nella stabilizzazione e consolidamento dei fondali per proteggere l’ecosistema costiero del Mediterraneo. Questa l’ambiziosa idea tradotta nel primo sistema artificiale al mondo capace di salvaguardare le fragili coste del Mare Nostrum. Si tratta del progetto Start, presentato ieri a Bari da un gruppo di ricercatori pugliesi e finanziato nell’ambito del PO Puglia 2007-2013, sviluppato dalla Tct srl di Brindisi in partnership con Legambiente Puglia.

Gli esperti brindisini hanno messo a punto uno speciale acquario dotato di sistemi a circuito idrico chiuso, in grado di mantenere condizioni ambientali stabili, coltivare le piantine di Posidonia oceanica e acclimatarle al sito di reimpianto, per così accrescerne la sopravvivenza finale e il successo delle operazioni in mare. Ma dopo aver montiorato “con cadenza timestrale le 1.500 talee impiantate nella vasca“, l’equipe della Tct ha perfino valutato che “la loro crescita era stata superiore rispetto a quella che si osserva nelle normali situazioni di espianto e di re-impianto”. A progetto concluso, dopo nove mesi di coltivazione artificiale, la media di sopravvivenza di ogni talea si attestava intorno al 94,4 per cento dei casi.

Quando si realizzano opere marittime entro i 30 metri di profondità e si intercettano praterie di Posidonia, la valutazione di impatto ambientale prevede la mitigazione del danno attraverso il trapianto delle piante destinate a essere distrutte in un’altra parte del fondale”, ha spiegato Giuseppe Scordella, coordinatore scientifico della ricerca. “Il nostro progetto si inserisce nel mezzo di questa fase: prima del re-impianto abbiamo provato a tenere la Posidonia in una sorta di incubatrice.

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio sull’erosione costiera per il recupero e la valorizzazione dei litorali è pari a 1.047 kmq l’area del territorio pugliese influenzata da erosione, supera i 148 kmq quella industriale e urbanizzata a rischio ed è pari a quasi 500 kmq la superficie di alto valore ecologico interessata dal problema. La Puglia con i suoi 836 km di costa, di cui 208 in forte erosione, possiede diversità ambientali, naturalistiche e morfologiche da tutelare.

La Posidonia oceanica, che occupa circa il 3% dell’intero bacino del Mar Mediterraneo, produce fiori e foglie che possono arrivare a un metro di lunghezza formando praterie sottomarine, che costituiscono un forte freno alle onde e alle correnti. Dal 1990 è nella lista rossa delle specie protette e a rischio di estinzione.

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