Nelle Black Mountains è partito un progetto per fare spazio a un milione di alberi autoctoni nel Galles centrale.
Via le felci infestanti dalle Black Mountains per fare spazio a migliaia di alberi autoctoni nel Galles centrale. L’obiettivo è quello di creare un bosco nativo che assorbirà il carbonio e creerà l’habitat per la fauna selvatica.
Si dice che sia a livello di sostenibilità, il progetto più importante dai tempi degli Enclosure Acts. Adesso sulle Black Montains prima infestate solo da felci, campeggia un gigantesco messaggio di speranza che suona come “Ci saranno di nuovo foglie sulla montagna” (in gallese: “daw eto ddail ar fryn”).
L’idea è dell’ente di beneficenza Stump up for Trees/Ceiniogi’r Coed di Keith Powell, un contadino e veterinario delle Black Mountains che invita tutti i cittadini a contribuire alla piantumazione.
Il prossimo inverno saranno piantate circa 140mila latifogli autoctoni, con la partecipazione di scuole e gruppi comunitari per iniziare a creare un bosco che possa assorbire carbonio e agevolare il ritorno della fauna selvatica.
“Questa sarà la prima piantumazione di alberi significativa su un terreno comune in Galles dai tempi degli Enclosure Acts, e una delle più importanti iniziative di creazione di boschi nativi nei tempi moderni”, dice Keith Powell.
Robert Penn è, invece, il boscaiolo che ha già tagliato ettari su ettari di felci alte come la sua testa.
“Gli alberi danno la vita, forniscono habitat alla fauna selvatica, cibo, ombra, migliore qualità dell’aria, gestione naturale delle inondazioni e un suolo più sano. E ancora più importante, nell’urgente dibattito odierno sul cambiamento climatico, gli alberi assorbono carbonio”, spiega Penn.
Come sappiamo, la piantumazione di alberi è riconosciuta come uno dei modi migliori per affrontare questa crisi globale. Per questo, quattro anni fa Keith Powell aveva condiviso la sua idea alla Bryn Arw Commoners ‘Association e gli agricoltori che hanno i diritti di utilizzo della collina, hanno sposato da subito il tutto. “È un bene per l’impronta di carbonio, il che è un vantaggio. E ne trarrà vantaggio la fauna selvatica”, dicono gli agricoltori. Tra i tanti c’è John Davies, la sua fattoria si trova ai piedi della collina.”Penso che sia un’idea eccellente, questo significa utilizzare bene un terreno che adesso non ha utilità”. Il progetto è stato finanziato dal governo gallese, attraverso il programma Glastir Woodland Creation.
Fonte:BBC
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