Anche le piante vedono, sentono e annusano

Le piante hanno molto in comune con l'uomo, più di quanto si possa immaginare. Sono dotate, infatti, di geni simili ai nostri, che consentono loro di "vedere", "annusare" e "sentire". Lo rivela una ricerca dell'Università di Tel Aviv, in Israele che offre anche nuove prospettive anche alla ricerca sul cancro.

Le piante hanno molto in comune con l’uomo, più di quanto si possa immaginare. Sono dotate, infatti, di geni simili ai nostri, che consentono loro di “vedere”, “annusare” e “sentire”. Lo rivela una ricerca dell’Università di Tel Aviv, in Israele che offre anche nuove prospettive anche alla ricerca sul cancro.

Lo studio, interessante anche per comprendere processi come l’importanza della luce e del ritmo circadiano che influenzano il nostro sistema immunitario, evidenzia le molteplici connessioni tra le piante e la biologia umana. Questa, almeno, è la tesi di Daniel Chamovitz, direttore del Tau’s Manna Center for Plant Biosciences e autore del libro “What a Plant Knows“.

Proprio come gli esseri umani spiega Chamovitz – anche le piante posseggono i ‘sensi’, come vista, olfatto, tatto e gusto”. Inoltre, continua l’esperto, “condividiamo gran parte del nostro patrimonio genetico con le piante, una condivisione che dovrebbe indurre gli studiosi a riconsiderare le basi biologiche che avvicinano la natura agli esseri umani. Un esempio? Le piante costituiscono un modello eccellente per gli esperimenti a livello cellulare. E per la sicurezza alimentare“.

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Per Chamovitz e il suo team, quindi, i geni di piante e umani, in realtà, sono molto simili. Lo stesso gruppo di proteine che le piante utilizzano per decidere se è notte o giorno, è utilizzato anche da animali ed esseri umani. Nell’uomo queste proteine “controllano sia il ciclo circadiano, cioè il passaggio dal sonno alla veglia e viceversa, che quello cellulare. Un aiuto a comprendere quali cambiamenti in questa proteina portano al cancro“.

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