Stanno piantando questi alberi in luoghi segreti (sono “fossili viventi” congelati nel tempo da 66milioni di anni)

Ne erano rimasti appena 60 e ora un team di scienziati e ambientalisti sta cercando di proteggere i pini Wollemi dall’estinzione piantandoli in luoghi segreti

Gli sforzi per salvare i pini Wollemi, considerati estinti da due milioni di anni, stanno vedendo la luce con la reintroduzione di questa “specie fossile vivente”. Nel 1994, escursionisti nelle Blue Mountains australiane hanno scoperto una colonia residua di questi antichi alberi, con appena 60 piante rimaste nel Parco Nazionale di Wollemi.

I fossili delle specie risalenti al periodo Cretaceo (da 145 a 66 milioni di anni fa) mostrano che il loro aspetto non è cambiato molto da allora.

Ora il Wollemi Pine Recovery Team, una collaborazione tra scienziati del governo australiano e ambientalisti, sta cercando di proteggere questa specie dall’estinzione, un’impresa che potrebbe richiedere secoli. La riscoperta di questa specie è stata seguita da sforzi intensivi per la loro coltivazione in giardini botanici in tutto il mondo.

L’obiettivo principale è di reintrodurre questi pini in tre siti segreti del Wollemi National Park. Questi siti, caratterizzati da gole di arenaria ad alta quota, offrono rifugio dagli incendi frequenti e dalla siccità. La preservazione di questi luoghi è fondamentale, dato che gli incendi boschivi e la Phytophthora cinnamomi, un patogeno fungino, minacciano la fragile popolazione.

Un precedente trapianto pilota era in gran parte fallito

Il team di recupero ha affrontato diverse sfide durante il processo. Dopo un trapianto pilota nel 2012 e un progetto più ambizioso nel 2019, che ha visto la messa a dimora di oltre 400 alberelli, incendi e condizioni di siccità hanno causato la distruzione di molti di essi.

Nel 2021, sono stati piantati altri 502 pini per rimpiazzare quelli persi, con risultati sorprendenti di sopravvivenza, favoriti dalle condizioni climatiche favorevoli. La loro ubicazione precisa è mantenuta segreta al pubblico e il team di reintroduzione adotta misure rigorose per prevenire l’introduzione di malattie, disinfettando le attrezzature e limitando l’accesso.

Alcuni alberi sono stati posizionati in zone che potrebbero essere esposte a incendi boschivi, contribuendo a comprendere meglio la loro capacità di tollerare il fuoco. Sebbene i progressi siano incoraggianti, il destino a lungo termine della specie in natura è incerto.

La crescita lenta, meno di 1 centimetro all’anno, e il periodo di tempo necessario per la maturità e la produzione di semi rendono il processo multigenerazionale. Inoltre il cambiamento climatico, con l’incremento previsto di incendi e siccità, potrebbe minacciare la sicurezza a lungo termine di queste popolazioni.

Il salvataggio dei pini Wollemi rappresenta dunque un impegno duraturo e multigenerazionale, con la speranza che questi “fossili viventi” possano sfidare le minacce ambientali e prosperare nuovamente nei secoli a venire.

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