Il monitoraggio di 3Bee testimonia la drammatica situazione delle api in Italia in crisi a causa di cambiamenti climatici e pesticidi
È uno scenario davvero drammatico quello che emerge dal monitoraggio della start up 3Bee, condotto in una serie di aziende apistiche di tutta Italia. A causa dei cambiamenti climatici e dell’uso dei pesticidi, i fiori stanno perdendo il loro nettare e, di conseguenza, le api il loro cibo.
‘3Bee on the road‘ è stato il tour che ha toccato 13 regioni d’Italia e visitato 16 aziende di altrettanti apicoltori per ascoltare le loro problematiche e monitorare la situazione delle famiglie di api. Questo è stato fatto grazie all’utilizzo di innovativi sistemi ideati dalla start up 3Bee proprio per aiutare questi insetti impollinatori che stanno vivendo un momento molto difficile.
Quello che i sistemi intelligenti di 3Bee hanno fotografato conferma quanto purtroppo già si sapeva: cambiamenti climatici e pesticidi stanno mettendo seriamente a rischio la salute delle api. Ma da questo monitoraggio emergono dei particolari in più.
Come ha sottolineato Niccolò Calandri, fondatore insieme a Riccardo Balzaretti di 3Bee e Ceo della start up:
“Le realtà apistiche locali sono in sofferenza. Da nord a sud il grido di allarme è unanime a causa dei cambiamenti climatici e dell’utilizzo massiccio di pesticidi in agricoltura: i fiori hanno meno nettare e quindi le api, che non hanno nutrimento a sufficienza, muoiono sempre più numerose. Questo significa un grave danno anche per la salute dell’ambiente dato che questi insetti impollinatori mantengono la biodiversità ambientale e sono responsabili dell’80% del cibo sulle nostre tavole”
Come scrivono sul loro sito i fondatori di 3Bee, il problema principale riscontrato dagli apicoltori in tutta Italia è che “i fiori non fanno più i fiori”. In pratica le api rischiano di morire di fame in quanto non trovano più nettare a sufficienza.
E questo, come è ormai noto, anche nel nostro paese è uno dei terribili effetti dei cambiamenti climatici:
“Inverni miti, primavere precoci, ma seguite da piogge torrenziali e gelate, esteti torride e secche rendono la raccolta di nettare estremamente difficile per le api. Questo per due principali motivi. Da un lato, le api non sono mai nella condizione ottimale al momento giusto. L’esempio lampante è quello che succede in primavera inoltrata, quando la famiglia è in continuo sviluppo. In caso di maltempo prolungato, gli alveari, che contano decine di migliaia di api, non hanno più modo di sostentarsi, perché ci sono troppe api e poco nettare da raccogliere. Dall’altro lato, un meteo ballerino ha effetti anche sulle piante e sulla loro capacità di produrre nettare”
Altro problema enorme è quello delle colture intensive e dell’uso di pesticidi in agricoltura che, come è ormai noto, letteralmente avvelenano le api e inoltre hanno impatti negativi sulle loro capacità riproduttive, cognitive e mnemoniche.
Tutto questo ha inevitabili ripercussioni anche sulla produzione di miele:
“Dalle testimonianze raccolte dai vari apicoltori che abbiamo incontrato, è emerso che quest’anno è stato prodotto dal 30% al 90% di miele in meno rispetto al 2019 che già era stata un’annata particolarmente critica: gli apicoltori, inoltre, pur svolgendo un’attività di interesse nazionale per il mantenimento della biodiversità, hanno scarse garanzie a tutela del loro lavoro e oltretutto sono fortemente minacciati dalla concorrenza del miele di importazione” ha dichiarato Niccolò Calandri ad Adnkronos.
Cosa possiamo fare? Un gesto molto semplice è quello di coltivare, se abbiamo un balcone o un giardino, quelle specie di piante e fiori più ricche di nutrimento per le api.
Nel seguente articolo vi avevamo suggerito quali sono le migliori.
Se poi amate il miele, acquistatelo solo di provenienza italiana e da un apicoltore di fiducia.
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