Perché le foglie cadono e cambiano colore? La risposta è nella clorofilla, la “magica” molecola, motore della fotosintesi!
Autunno, temperature in calo e colori che cambiano: il cielo spesso è grigio, i mari di riflesso perdono il loro azzurro e le foglie, da verdi, si ingialliscono, cadendo al suolo. La natura, in un certo senso, “si addormenta” rendendo l’atmosfera malinconica, e molto romantica.
Ma perché le foglie cambiano colore? In primavera/estate verdi, poi, appena le temperature iniziano a scendere e le giornate si accorciano, giallo-brune. La risposta è nella clorofilla, la “magica” molecola motore della fotosintesi clorofilliana, che trasforma acqua e anidride carbonica in glucosio e ossigeno, e che ci permette, quindi, di respirare. Questo composto chimico così straordinario è un pigmento scoperto nel 1817 che si trova nei cloroplasti, componenti delle cellule vegetali. Il suo tipico colore è il verde ed è per questo che le foglie ci appaiono così nelle stagioni calde, quando la clorofilla è presente in misura più abbondante.
Le foglie però contengono anche altri pigmenti, che diventano prevalenti non appena le ore del giorno iniziano a diminuire. Il meccanismo è semplice quanto perfetto: in primavera ed estate le piante secernono l’ormone auxina, in grado di impedire la formazione di uno strato di cellule coriacee (detto strato di abscissione). Ma quando le giornate si accorciano questa produzione viene meno.
Alla base di ogni foglia inizia quindi a formarsi lo strato di abscissione, che impedisce alle foglie di rifornirsi di acqua e nutrienti. Ed è in questa fase che le foglie smettono di sintetizzare la clorofilla, che via via si degrada fino a scomparire nell’arco di pochi giorni, dando spazio ad altri pigmenti, come i carotenoidi, di colori variabili in varie tonalità giallo-bruni, tipici dei paesaggi autunnali. Quindi una foglia priva di clorofilla diventa gialla ma contemporaneamente muore, perché non è più in grado di alimentarsi, ed è per questo che le romantiche foglie d’autunno sono spesso per terra, invece che sugli alberi.
Comunque le cose potrebbero non essere così “semplici”, perché diversi geni intervengono a regolare questo complesso meccanismo. E gli studi ancora non si fermano: secondo uno studio del 2016, per esempio, la clorofilla addirittura si trasforma in un’altra molecola. Gli stessi autori, comunque, precisarono che l’argomento era ancora da approfondire.
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