I parchi solari possono aiutare a salvare le api, trasformando il terreno in rifugio per gli impollinatori

I parchi solari possono contribuire a salvare le api impollinatrici svolgendo così un duplice effetto in favore della natura: oltre ad essere preziose fonti di energia rinnovabile, aiutano a proteggere la biodiversità.

I parchi solari possono contribuire a salvare le api impollinatrici svolgendo così un duplice effetto in favore della natura: oltre ad essere preziose fonti di energia rinnovabile, aiutano a proteggere la biodiversità.

L’energia solare è sempre più alla portata di tutti, con impianti ad alto rendimento e dai costi competitivi, che permettono anche a piccole aziende o privati di installarli con poca spesa. Questo ha portato il settore a una crescita esponenziale negli ultimi anni – e il trend è in costante aumento, anche a causa della crisi climatica che sta spingendo molte persone verso soluzioni energetiche più ‘green’. 

Ma a questo fiorire dell’energia sostenibile corrisponde un rovescio della medaglia piuttosto spiacevole: gli impianti fotovoltaici e i pannelli solari, infatti, hanno bisogno di molto spazio. L’università statunitense di Priceton stima che sono necessari ben 9 milioni di acri di terreno destinati ai pannelli solari per raggiungere la tanto agognata neutralità climatica entro il 2050. Questo significa migliaia di ettari sottratti alla natura, ai campi e ai fiori, con conseguenze importanti anche per la vita degli animali.

Negli ultimi anni, gli amministratori dei parchi solari sono stati incoraggiati a trasformare lo spazio sotto i pannelli solari in un habitat per api, farfalle e altri insetti impollinatori, custodi della biodiversità. Infatti, se realizzati con consapevolezza, i parchi solari possono fare molto di più per l’ambiente che semplicemente produrre energia pulita: possono creare habitat di biodiversità che migliorano il suolo, assorbono anidride carbonica, migliorano il paesaggio e aiutano l’agricoltura delle aree limitrofe. Chi sfrutta l’opportunità dell’energia solare, invece, vorrebbe installare pannelli solari rapidamente e in modo economico, senza fare troppo caso a cosa c’è sotto. Addirittura, accade spesso che il terreno sottostante venga trattato con agenti chimici per arginare la crescita delle erbacce, con il risultato di distruggere la ricchezza del suolo.

Perdita dell’habitat, uso dei pesticidi e crisi climatica hanno causato la più grave diminuzione di tutti i temi nelle popolazioni di api, farfalle e insetti impollinatori – il tutto in un paio di decenni. Spesso si dimentica il prezioso contributo di questi insetti (da molti considerati fastidiosi) all’economia agricola, alla biodiversità e alla natura tutta, e per questo non si fa abbastanza per proteggerli.

Per fortuna, da qualche anno la tendenza si sta invertendo, e i primi passi verso una convivenza sostenibile con le api sono già visibili. I parchi solari stanno diventando sempre più un doppio beneficio per l’ecosistema naturale e per noi: gli insetti impollinatori sono attratti dalla ricchezza di fiori e piante posti sotto i pannelli solari, le pecore brucano serenamente la segale mentre i pannelli raccolgono i raggi del sole e li trasformano in energia pulita e sostenibile. Inoltre, fiori ed erba non solo forniscono habitat e nutrimento agli insetti impollinatori e agli altri animali, ma con i loro colori scuri e l’alto tasso di umidità tengono la temperatura del suolo più bassa rispetto alla nuda terra e permettono ai pannelli solari di mantenersi più freschi, migliorando la loro capacità di generare energia. Il brucare delle pecore, infine, mantiene l’area pulita, elimina in modo naturale le erbacce e reduce così il rischio di incendi. 

Il Minnesota è stato il primo stato americano ad adottare volontariamente standard nei parchi solari che fossero sostenibili anche per gli insetti impollinatori (2016); subito hanno fatto seguito altri stati, come Vermont e South Carolina, fino alla California. Sono da menzionare anche iniziative locali – di piccole città, campus universitarie e industrie che scelgono di acquistare energia da fonti che sostengono la biodiversità e la vita degli insetti impollinatori.

Fonte: Oxford Academic

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