Scoperto fossile di pappagallo gigante, alto più di un metro (ma incapace di volare)

Cosa fareste se incontraste un pappagallo alto un metro? Probabilmente pensereste a uno scherzoo vi spaventereste non poco, abituati a vedere piccoli pappagallini colorati.

Eppure 19 milioni di anni, in Nuova Zelanda, avremmo potuto incrociare pappagalli giganti alti più della metà di un uomo dell’epoca, pesanti ben 7 chili, con becchi enormi e per di più carnivori.

Per quanto possa sembrare inverosimile, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Biology Lettters, gli antenati degli attuali pappagalli erano esattamente così.

I resti del volatile gigante sono stati ritrovati undici anni fa nei pressi di Saint Bathans, nella regione di Otago, in Nuova Zelanda, area nota per la sua abbondanza di fossili dell’epoca del Miocene, periodo compreso tra i 23 milioni a 5,3 milioni di anni fa.

Inizialmente i paleontologi hanno creduto che le ossa appartenessero a un’aquila o a un’anatra e non hanno dato particolarmente peso al ritrovamento.
Hanno però deciso di conservare i resti dell’animale e recentemente un team di ricercatori è tornato ad analizzarli, scoprendo una nuova specie di volatile non più esistente, che è stata classificata sotto il nome di Heracles inexpectatus.

Nonostante le notevoli dimensioni, gli studiosi non ritengono si trattasse di un esemplare aggressivo e sebbene fosse carnivoro, probabilmente la sua alimentazione si basava soprattutto su noci e semi, perché secondo i paleontologi è improbabile che il pappagallo fosse capace di volare o di muoversi abbastanza velocemente per poter cacciare grosse prede.

Il ritrovamento di volatili di grandi dimensioni è abbastanza comune in Nuova Zelanda e ogni anno le ricerche conducono al recupero di resti di uccelli e altri animali sconosciuti. Questa è la prima volta che viene scoperta l’esistenza di un pappagallo gigante estinto, ma probabilmente la zona riserva ancora molte sorprese.

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