Oceani: furono i primi animali a portare ossigeno

L'ossigenazione degli oceani è avvenuta grazie all'evoluzione dei primi animali. È la nuova tesi di alcuni ricercatori inglesi pronti a rivoluzionare la teoria tradizionale

L’ossigenazione degli oceani è avvenuta grazie all’evoluzione dei primi animali. È la nuova tesi di alcuni ricercatori inglesi pronti a rivoluzionare la teoria tradizionale, che vuole che sia stato un aumento delle concentrazioni di ossigeno atmosferico a portare a un’ossigenazione del mare, innescando così l’evoluzione degli animali.

La ricerca condotta all’Università britannica di Exeter, nel Regno Unito, e pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, ha quindi completamente capovolto la relazione di causa tra la comparsa dei primi animali e l’aumento di ossigeno sulla Terra, i cui livelli fino a 750 e 500 milioni di anni fa erano bassissimi.

Gli scienziati hanno preso in esame l’era Neoproterozoica (che è l’ultima delle tre ere geologiche in cui è suddiviso il Proterozoico e che si estende da 1000 milioni a 542 milioni di anni fa), considerata un momento di turbolento cambiamento ambientale. Ampie fluttuazioni del ciclo del carbonio di quell’epoca sono state associate ad almeno due grandi glaciazioni. Ci sono stati anche enormi cambiamenti nello stato degli oceani e nel bel mezzo di questo importante mutamento ambientale, forme di vita sempre più complesse si sono evolute.

“Per oltre 1,5 miliardi di anni prima che si evolvessero i primi animali, nelle acque superficiali oceaniche c’erano livelli di ossigeno relativamente elevati, erano le oscure profondità dell’oceano a essere rimaste prive di ossigeno. Noi sosteniamo che l’evoluzione dei primi animali potrebbe aver giocato un ruolo chiave nella diffusione dell’ossigenazione degli oceani profondi, che a sua volta ha facilitato l’evoluzione di forme animali più complesse e più mobili”, spiega Timothy M. Lenton, primo firmatario dell’articolo.

Secondo i gli studiosi di Exeter, la diffusione delle spugne, animali filtratori, avrebbe ridotto le quantità di residui organici finiti a maggiori profondità, dove, di contro, si è abbassata la domanda di ossigeno portando a un aumento dei suoi livelli.

spugne oceano

“Lo studio – ha concluso Simon Poulton, coautore dell’indagine – fornisce un meccanismo plausibile per l’ossigenazione dell’oceano senza la necessità di un precedente aumento di ossigeno atmosferico. E quindi pone una domanda sulla correttezza di questa presupposizione da lungo tempo accettata. Attualmente non conosciamo la risposta a questa domanda, che è in definitiva la chiave per capire come il nostro pianeta si è evoluto fino al suo stato attuale abitabile. Per averla è necessario che i geochimici trovino nuovi modi per decifrare i livelli di ossigeno sulla Terra primordiale”.

Germana Carillo

Foto Credit: Nicholas J. Butterfield

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