Le piante mettono in atto tante strategie,tra cui decidere quando aprire i fiori durante il giorno. Lo sapeva già Linneo, quando elaborò l'orologio floreale
Perché le piante aprono i fiori a orari diversi? E in base a questi orari, è possibile scandire il tempo? È quello che ha provato a fare questo botanico già nel diciottesimo secolo.
Le piante adottano numerose strategie per garantirsi la sopravvivenza e per assicurare che la loro riproduzione vada a buon fine. Una di queste strategie consiste nel decidere in quale momento del giorno aprire i propri fiori. Sfruttando i diversi orari in cui le piante aprono le corolle, Linneo ha elaborato un orologio floreale: un progetto magnifico, quasi impossibile da riprodurre nella realtà.
Perché l’apertura dei fiori avviene in orari diversi
I fiori sono importantissimi per la conservazione della specie, perché grazie al vento, all’acqua e agli insetti consentono la dispersione del polline: se l’impollinazione va a buon fine, si svilupperà un frutto che conterrà i semi necessari alla germinazione di un nuovo individuo vegetale.
Le piante che sfruttano l’impollinazione entomofila – cioè mediata da insetti – investono molte energie per attirare imenotteri e lepidotteri attraverso la produzione di nettare e di molecole profumate e colorate, che servono a far capitolare api, bombi, falene e farfalle tra le corolle.
Per un fiore è però molto importante anche riuscire a sbaragliare la concorrenza degli altri fiori. Per questo, le corolle non si schiudono tutte alla stessa ora o per lo stesso tempo: alcune piante producono fiori che restano aperti giorno e notte, altre aprono i fiori solo di giorno o solo di notte, altre ancora mostrano le loro corolle solo per alcune ore diurne o notturne.
Il fiordaliso, ad esempio, apre i propri fiorellini blu tra le quattro e le otto del mattino, mentre la Bella di notte mostra le sue corolle variopinte solo nelle ore notturne, come suggerisce il nome.
Ogni pianta decide dunque quando è meglio mostrare i propri fiori per assicurarsi di essere impollinate: le varie specie evitano di tenere aperti i loro fiori contemporaneamente per avere meno avversari a contendersi gli insetti.
L’orologio floreale di Linneo
Sfruttando la caratteristica di apertura asincrona delle corolle, potremmo addirittura realizzare una sorta di orologio floreale e tentare di riprodurlo all’interno dei nostri giardini.
Non sarebbe un’idea originale, perché ci ha pensato già Linneo nel XVIII secolo. Carl Nilsson Linnaeus, botanico svedese conosciuto come il padre della tassonomia, studiò da vicino il fenomeno dell’apertura dei fiori sul campo, in un orto botanico.
Dopo dieci anni di osservazioni, stilò una lista di quarantasei piante annotando l’orario in cui le specie aprivano i loro fiori. Organizzò le varie piante in sequenza in base all’orario di apertura delle corolle e costruì così una sorta di l’horologium florae.
Successivamente furono in molti a cercare di riprodurre il lavoro di Linneo nei giardini, piantando le specie in ordine di orario di apertura dei fiori. Il progetto di costruire un orologio floreale nella realtà non ha avuto grande successo, poiché non si è tenuto conto della lunghezza della giornata che varia da una zona all’altra della Terra.
Linneo ha infatti registrato i dati sulle fioriture a Uppsala, in Svezia: spostando le piante a un’altra latitudine, l’orario di apertura dei fiori cambierebbero, poiché le specie vegetali sono sensibili ad ogni variazione ambientale, a cui rispondono di conseguenza.
Le piante infatti sono dotate di un sistema chiamato fitocromo che consente loro di percepire la luce e capire quando il sole sorge e quando tramonta: al variare delle ore di luce, cambia il momento in cui la corolla si schiuderà al sole, pronta ad accogliere gli insetti impollinatori.
Non è poi solo la luce a far decidere a un fiore quando mostrarsi in tutta la sua bellezza: i tempi di apertura variano anche in base alla temperatura e all’umidità.
Il progetto di Linneo ha però offerto la possibilità agli studiosi di capire uno dei tanti meccanismi messi in atto dalle piante, organismi magnifici che meritano tutto il nostro rispetto.
Per saperne di più, consulta il manoscritto originale
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Tatiana Maselli