Botanici infermento per la scoperta della prima orchidea notturna al mondo. E' stata battezzata Bulbophyllum nocturnum e da 65 milioni d' anni è la prima specie di orchidee - tra le 25.000 presenti nel mondo - in grado di fiorire di notte, come il cactus “Queen of the Night” e il gelsomino “Night blooming jasmine”. Ma a differenza di questi, l’orchidea al buio muore alle prime luci dell’alba.
Botanici infermento per la scoperta della prima orchidea notturna al mondo. È stata battezzata Bulbophyllum nocturnum e da 65 milioni d’ anni è la prima specie di orchidee – tra le 25.000 presenti nel mondo – in grado di fiorire di notte, come il cactus “Queen of the Night” e il gelsomino “Night blooming jasmine”. Ma a differenza di questi, l’orchidea “al buio” muore alle prime luci dell’alba.
Scoperta nelle foreste tropicali dell’isola di New Britain, appartenente all’arcipelago delle Bismarck, al largo della Papua Nuova Guinea, questa particolarissima orchidea è diventata un caso di studio per i botanici di tutto il mondo, che si stanno interrogando sul perché fiorisca di notte e sul perché muoia con l’arrivo del giorno durando appena 12 ore.
E proprio questa sua particolarità l’ha trasformata in un caso internazionale, che molti esperti del settore hanno definito come “ragguardevole”.
Al pari di molte orchidee impollinate da lepidotteri e da altri insetti notturni, anche la Bulbophyllum nocturnum è impollinata da moscerini, ma – a differenza delle altre orchidee che vivono diversi giorni – questa è l’unica che nasce e muore nell’arco di una sola notte visto che le sue “cugine” diurne vivono molto più a lungo, ammirate, ambite e regalate in tutto il mondo.
Inoltre, il fiore notturno ha un colore giallo-verde e una larghezza di appena due centimetri, con al centro lunghi filamenti sottili. E a differenza di quanto possiamo immaginare, non ha un profumo particolarmente intenso. Il team di scienziate del Royal Botanc Gardens che per primi hanno inserito questa orchidea della Gazzetta Botanica della Linnean Society descrivono questi fiori come “bizzarri” per via delle appendici dei petali spesso attaccate ai lunghi steli delicati.
“Questo è un altra dimostrazione che sorprendenti scoperte possono ancora essere fatte – ha dichiarato André Schuiteman del team di scienziati – Ma è una corsa contro il tempo per trovare specie come questa che si verificano solo in primordiali foreste tropicali. Come tutti sappiamo, tali foreste stanno sparendo rapidamente. E ‘quindi diventa fondamentale ottenere finanziamenti per la ricerca sul campo”
Verdiana Amorosi