Dalla rana polpetta al biscotto di mare: le 213 nuove specie scoperte nel 2020

A volte abbiamo l’impressione di aver raggiunto un’elevata conoscenza del mondo, della natura e dell’ambiente. Eppure, la maggior parte della vita sulla Terra ci è ancora sconosciuta. Si stima infatti che una percentuale compresa tra l’86 e il 99,99% di esseri viventi sia ancora ignota. Ogni anno i ricercatori identificano e catalogano un gran numero di nuove specie e, anche in questo 2020 particolarmente difficile, gli scienziati della California Academy of Sciences è riuscita ad aggiungere ben 213 nuove specie animali e vegetali all’albero della vita.

Le nuove specie includono un centinaio di formiche, oltre a grilli, afidi, coleotteri, gechi, lumache di mare, ragni, scincidi, serpenti, rane, muschi, pesci, coralli e piante da fiore.

Ci sono ad esempio l’Ippocampus nalu, un cavalluccio marino grande quanto un acino di uva, lo Yaksha perretti, un anfibio trovato fossilizzato nell’ambra, la Breviceps ombelanonga, una rana molto buffa descritta come una “polpetta”, la Lyropecten terrysmithae, una capasanta fossile di 11 milioni di anni e il Clypeaster brigitteae, un riccio di mare che sembra un biscotto.

Tra i vegetali, spiccano invece le Microlicia goldenbergii e Microlicia pacificoi, due splendide piante trovate in Brasile, che producono fiori lilla profumati.

Una specie mai vista prima può essere scoperta praticamente ovunque e a volte viene identificata da comuni cittadini che partecipano a progetti di citizen science o che più semplicemente utilizzano app per riconoscere animali e piante, fornendo immagini di esemplari a volte sconosciuti.

Una volta individuato un nuovo animale, o una nuova pianta, la sua identificazione non è però immediata. A volte possono essere necessari decenni di ricerche, confronti, analisi dell’anatomia esterna e interna e del DNA.

Si tratta di un lavoro molto importante, che fornisce a tutti noi una visione più approfondita della biodiversità del nostro Pianeta e che può contribuire a dare informazioni sulle strategie di conservazione globale per tutelarla. Per proteggere una specie, infatti, è fondamentale innanzitutto essere a conoscenza della sua esistenza.

La maggior parte della vita sulla Terra rimane da scoprire ed esistono così tante aree del Pianeta ancora inesplorate che potremmo perdere specie prima ancora sapere che esistano. Si stima che solo negli ultimi dieci anni si siano estinte 467 specie e che ben 1 milione di altre specie siano a rischio. Secondo gli scienziati, la scomparsa di una specie prima della sua identificazione è un evento drammatico, perché non ci consente di avere una visione chiara della biodiversità e, di conseguenza, informazioni indispensabili per tutelarla al meglio.

“Sfortunatamente, la pandemia è un sintomo del nostro rapporto interrotto con la natura. Queste specie appena descritte rappresentano un aspetto di un crescente sforzo collettivo per riparare quella relazione. Migliorando la nostra comprensione della biodiversità della Terra e portandoci più in contatto con il mondo naturale, ogni nuova specie serve da importante promemoria, così come la pandemia, del nostro ruolo vitale nella protezione degli ecosistemi del nostro pianeta”, ha spiegato Shannon Bennett della California Academy of Sciences.

Le nuove specie identificate nel corso del 2020 saranno presentate il prossimo 7 gennaio durante un evento online cui parteciperanno molti dei ricercatori che le hanno descritte.

Fonte di riferimento: California Academy of Sciences

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