Le nuove 10 specie scoperte nel 2018 (e già a rischio estinzione)

Dalle cime di un grande albero fino alla creatura che vive nell'oceano più profondo. Nel 2018, sono state scoperte altre splendide specie animali e vegetali ma non solo. Sono stati individuati anche microbi finora sconosciuti e un marsupiale estinto, tramite i suoi resti fossili

Dalle cime di un grande albero fino alla creatura che vive nell’oceano più profondo. Nel 2018, sono state scoperte altre splendide specie animali e vegetali ma non solo. Sono stati individuati anche microbi finora sconosciuti e un marsupiale estinto, tramite i suoi resti fossili.

A rendere nota la nuova lista annuale è l’International Institute of Species Exploration, che fa parte del College of Environmental Science and Forestry dell’Università statale di New York. L’elenco ha lo scopo di evidenziare la diversità delle specie sul nostro pianeta e di trovarle prima che si estinguano.

La bizzarra e suggestiva selezione proviene dal comitato internazionale di tassonomi dell’istituto, basato sulle scelte effettuate tra le 18.000 nuove specie individuate l’anno precedente: 18.000 nuove forme di vita sembrano un numero considerevole ma aspettiamo a gioire. Ogni anno se ne estinguono 20.000.

“Molte di queste specie – se non le troviamo, le chiamano e le descriviamoo ora – saranno perse per sempre. Eppure possono insegnaci tanto sulla complessità degli ecosistemi e sui dettagli della storia evolutiva, ognuna di esse ha trovato un modo per sopravviveha detto il presidente FSE Quentin Wheeler, direttore e fondatore dell’IISE.

L’elenco è reso pubblico intorno al 23 maggio per celebrare il compleanno del botanico svedese Linneo, considerato il padre della moderna tassonomia.

mosaico specie

Scopriamo quali sono le 10 nuove specie più importanti del 2018

Protista (Ancoracysta twista)

Località: sconosciuta

protista

Scoperto in un acquario di San Diego, in California, negli USA, questo nuovo protista unicellulare ha sfidato gli scienziati a trovare i parenti più stretti. Non si adatta perfettamente a nessun gruppo conosciuto e sembra appartenere un lignaggio precoce dell’Eukaryota con un genoma mitocondriale unicamente ricco. Gli eucarioti sono organismi con cellule in cui il materiale genetico è organizzato in un nucleo legato alla membrana. Ancoracysta twista è un flagellato predatore che usa un prolungamento a forma di frusta per muoversi e degli organelli arpionati per immobilizzare altri protisti di cui si nutre.

Albero della foresta Atlantica (Dinizia jueirana-facao)

Località: Brasile

albero foresta atlantica

Di dimensioni possenti ma di numero ridotto, quest’albero può essere alto fino a 40 m ed emerge sopra la chioma della foresta atlantica e incontaminata in cui si trova. Con un peso di circa 56.000 kg è conosciuto solo dall’interno e appena oltre i confini della Reserva Natural Vale nel nord dell’Espirito Santo, in Brasile. Sebbene sia di grandi dimensioni, dell’albero esistono solo 25 esemplari, di cui circa la metà si trova nell’area protetta.

Anfipode (Epimeria quasimodo)

Ubicazione: Oceano Antartico

anfipode

Questo anfipode, di circa 50mm di lunghezza, prende il nome dal personaggio di Victor Hugo, Quasimodo, in riferimento al suo dorso un po’ curvo. È una delle 26 nuove specie di anfipodi del genere Epimeria dall’Oceano Antartico con spine incredibili e colori vividi. Vive nelle acque glaciali che circolano a sud del Fronte Polare e i suoi ornamenti crestati ricordano i draghi mitologici.

Scarafaggio (Nymphister kronaueri)

Località: Costa Rica

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Nymphister kronaueri è un piccolo scarafaggio che vive tra le formiche. Lungo circa 1,5 mm, vive esclusivamente insieme alle formiche Eciton mexicanum che non costruiscono nidi permanenti ma sono nomadi. Le E. mexicanum trascorrono due o tre settimane in movimento, facendo incursioni ogni giorno per catturare le prede. Lo scarafaggio si muove e si nutre mentre la colonia ospite è stazionaria, ma parte con lei quando si rimette in viaggio. Il suo corpo è esattamente delle dimensioni, della forma e e del colore dell’addome di una formica operaia

Orangutan del Tapanuli (Pongo tapanuliensis)

Località: Sumatra, Indonesia

tapanuli orangutan

Si tratta di una grande scimmia in via di estinzione. Un team internazionale di ricercatori, esaminando le prove morfometriche, comportamentali e genomiche, ha concluso che la popolazione isolata nell’area di Sumatra, a Batang Toru, fosse diversa dalle specie settentrionali di Sumatra e del Borneo. Solo 800 esemplari si trovano in un habitat frammentato di circa 1.000 km quadrati su colline e foreste submontane.

Pesce della fossa delle Marianne (Pseudoliparis swirei)

Località: Oceano Pacifico occidentale

pesce marianne

Nell’abisso oscuro della Fossa delle Marianne nel Pacifico occidentale si trova il punto più profondo negli oceani del mondo e la creatura che vive più in profondità è lo pseudoliparis swirei, un pesce di appena 112 mm ma che sembra essere il più grande predatore nella sua comunità. È stato avvistato a una profondità tra 6.898 e 7.966 m. Appartiene alla famiglia dei pesci chiocciola, Liparidae.

Fiore eterotrofo (Sciaphila sugimotoi)

Località: Isola Ishigaki, Giappone

fiore eterotrofo

La maggior parte delle piante è autotrofa, sfruttando l’energia solare per nutrirsi attraverso la fotosintesi. Ma alcune, come le S. aguimotoi, sono eterotrofe e traggono il loro sostentamento dagli altri organismi. In questo caso, la pianta è simbiotica con un fungo da cui deriva nutrimento. La scoperta di nuove specie di piante in Giappone è degna di nota in quanto la flora è ben documentata, quindi un nuovo fiore così bello è un’aggiunta speciale. Il delicato S. sugimotoi, alto circa 10 cm, appare durante i brevi periodi di fioritura a settembre e ottobre, producendo piccoli fiori. La specie è considerata in pericolo visto che è stata ossservata in due sole località dell’isola in una foresta umida di latifoglie sempreverdi.

Batterio vulcanico (Thiolava veneris)

Località: Isole Canarie

batterio vulcanico

Quando il vulcano sottomarino Tagoro è esploso al largo delle coste di El Hierro, nelle Isole Canarie, nel 2011, ha bruscamente aumentato la temperatura dell’acqua, ridotto l’ossigeno e rilasciato enormi quantità di anidride carbonica e idrogeno solforato, spazzando via gran parte dell’ecosistema marino esistente. Tre anni dopo, gli scienziati hanno scoperto i primi colonizzatori di questa nuova area – una nuova specie di proteobatteri che producono lunghe strutture simili a peli. I batteri formavano una massiccia distesa bianca, che si estendeva per circa 2.000 metri quadrati attorno alla sommità del cono vulcanico Tagoro. Secondo gli scienziati, la nuova specie vanta caratteristiche metaboliche uniche che le hanno consentito di colonizzare questo fondale marino, aprendo la strada allo sviluppo di nuovi ecosistemi. Hanno conquistato il sopranome di “capelli di Venere”,

Leone marsupiale (Wakaleo schouteni)

Località: Australia

leone marsupiale

Nel tardo Oligocene, che terminò circa 23 milioni di anni fa con l’arrivo del Miocene, un leone marsupiale, Wakaleo schouteni, vagava nel Queensland nordoccidentale, inseguendo le prede. Gli scienziati dell’Università del Nuovo Galles del Sud ne hanno recuperato i fossili scoprendo che questa creatura, delle dimensioni simili a un cane husky siberiano, era onnivora.

Coleottero amante del buio (Xuedytes bellus)

Località: Cina

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I coleotteri che si adattano alla vita nell’oscurità permanente delle caverne spesso sono accomunati da una serie di caratteristiche tra cui un corpo compatto, appendici molto allungate simili a ragni, e perdita di pigmentazione. Questi coleotteri troglobitici provenienti dalla Cina sono lunghi circa 9 mm e sono stati scoperti in una grotta a Du’an, nella provincia di Guangxi, in un paesaggio carsico crivellato di caverne.

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Francesca Mancuso

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