I bombi sono capaci di sollevare carichi molto pesanti modificando la modalità di volo così da rendere meno faticoso il trasporto
I bombi sono insetti impollinatori noti per la loro capacità di sollevare carichi notevoli. Un bombo è infatti in grado di trasportare quantità di nettare incredibili, che possono quasi eguagliare il suo peso.
Due ricercatori dell’Università della California, Susan Gagliardi e Stacey Combes, hanno cercato di scoprire come facciano i bombi a sollevare pesi così elevati.
“Possono trasportare il 60, il 70 o l’80 percento del loro peso corporeo in volo, sarebbe un enorme carico per noi. Eravamo curiosi di vedere come fanno e quanto costa loro portare cibo e rifornimenti all’alveare”, ha spiegato Gagliardi.
I due ricercatori hanno dunque osservato in laboratorio il comportamento dei bombi, filmando gli insetti in volo in una camera che misura il dispendio energetico e analizzando poi i video e i dati sul consumo di energia.
Gagliardi e Combes si aspettavano un maggiore dispendio di energia da parte dei bombi quando questi sollevano carichi pesanti ma, sorprendentemente, hanno scoperto che i bombi consumano meno energia quando sono molto carichi di nettare. È come se entrassero in una sorta di modalità a risparmio energetico, abilità fino a oggi sconosciuta.
Osservando gli insetti da vicino, i ricercatori hanno notato un cambiamento nei movimenti delle ali in relazione al peso trasportato.
I bombi possono infatti aumentare l’ampiezza del movimento e la distanza tra le ali, ruotare le ali in modo differente e aumentare o diminuire la frequenza di battito delle ali in base alla quantità di nettare che devono trasportare.
Quando sono parzialmente carichi, aumentano la frequenza del battito consumando più energia, ma se il peso da trasportare aumenta, modificano il modo in cui volano, riducendo la frequenza dei battiti. Questo consente ai bombi di produrre molta più forza spendendo meno energia.
Se i bombi possono decidere di volare facendo meno fatica, perché non optano sempre per questa modalità di volo?
Secondo i ricercatori non è del tutto chiaro, ma può darsi che una maggiore frequenza del battito delle ali abbia vantaggi in termini di prestazioni, ad esempio nel mantenere la stabilità anche in caso di vento o nell’evitare ostacoli.
Fonti di riferimento: University of California/Science Advances
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