Per molto tempo il Mar Morto ha rappresentato un’attrazione turistica molto rinomata ma ora esiste grande preoccupazione per le sue sorti: si sta trasformano in una zona desertica e l'acqua sta scomparendo
Per molto tempo il Mar Morto ha rappresentato un’attrazione turistica molto rinomata ma ora esiste grande preoccupazione per le sue sorti: si sta trasformano in una zona desertica e l’acqua sta scomparendo.
Lo stesso destino riguarda il lago Urmia, il famoso lago rosa dell’Iran che sta scomparendo a causa dei cambiamenti climatici e che è ormai conosciuto, proprio per questo motivo, come Mar Morto dell’Iran.
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Il Mar Morto è un mare chiuso – più propriamente un lago – che si trova nel vicino Oriente tra Israele e Giordania. È situato nella depressione più profonda della Terra che si è generata secolo dopo secolo per effetto dell’evaporazione delle sue acque. Le acque dei suoi affluenti non riescono a compensare l’evaporazione e ciò è tra le cause sia della sua salinità che della sua progressiva scomparsa.
La preoccupazione maggiore oggi riguarda il bacino inferiore del Mar Morto che non ha mai superato i 2 metri di profondità e che oggi è quasi prosciugato tanto che ormai per questo tratto del grande lago si parla di una zona quasi desertica. Il bacino superiore del Mar Morto, invece, ha una profondità più elevata.
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Secondo gli esperti il Mar Morto è purtroppo destinato gradualmente a scomparire per via del bilancio negativo tra evaporazione e acqua immessa. I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale stanno portando ad un innalzamento delle temperature che sta favorendo l’evaporazione.
A causa dei cambiamenti climatici, da vent’anni a questa parte i livelli delle acque del Mar Morto e del lago Urmia sono fortemente diminuiti e ci si attende che purtroppo la situazione progredisca in questo senso.
Dal 1977 il lago Urmia fa parte della Riserva della Biosfera dell’Unesco ma i Governi locali – anche a causa delle forti tensioni politiche presenti in questa zona – non intervengono a favore di questo ecosistema unico per il Pianeta.
La siccità sta causando tempeste di sale che vanno a distruggere i campi coltivati e gli agricoltori sono costretti a migrare per trovare nuove terre fertili. Esistono anche conseguenze per la salute delle popolazione locale in Iran, tra malattie respiratorie e pressione alta a causa dell’elevata salinità dell’aria che tra l’altro nemmeno in questi luoghi è esente dall’inquinamento.
È una storia che si ripete anche per il Lago Hamun, a sud-est dell’Iran (al confine con l’Afganistan).
La terribile siccità del 2012 in questa zona ha costretto oltre 600 mila persone a spostarsi verso Nord in cerca di rifugio.
Marta Albè
Fonte foto: Nasa