Marta Albè Sono davvero pochi gli animali non umani in grado di superare il test dello specchio, un esperimento che è stato progettato per dimostrare la loro consapevolezza di sé. Ora gli scienziati hanno scoperto che le mante sono i primi pesci a sapersi riconoscere di fronte ad uno specchio.
Sono davvero pochi gli animali non umani in grado di superare il test dello specchio, un esperimento che è stato progettato per dimostrare la loro consapevolezza di sé. Ora gli scienziati hanno scoperto che le mante sono i primi pesci a saper riconoscere la propria immagine riflessa.
La maggior parte delle grandi scimmie, tra cui oranghi e scimpanzé, sa superare la prova dello specchio. Anche gli elefanti e alcuni cetacei, come le orche, sanno riconoscersi. L’elenco è ancora breve ma le ricerche continuano. In un recente esperimento infatti le mante hanno dimostrato di saper superare il test dello specchio.
Vi sembra improbabile? Forse fino ad ora non sapevate che le mante sono la specie di pesci con il cervello più grande. Hanno dimostrato curiosità e un comportamento intelligente. Lo studio è stato condotto da Csilla Ari, tra i ricercatori della University Of South Florida, ed è stato pubblicato sulla rivista Journal Of Ethology. Tra gli animali più intelligenti del mondo troviamo delfini, cani, gatti e cavalli.
Gli esperti hanno osservato che le mante quando nuotano davanti allo specchio iniziano a sbattere le pinne in modo inconsueto. Si tratta di un comportamento sociale poco comune per le mante. Dunque è improbabile che questi pesci stessero reagendo come se si trovassero davanti ad un altro esemplare della propria specie. Secondo i ricercatori stavano riconoscendo se stesse.
A parere di Csilla Ari, le risposte comportamentali delle mante di fronte allo specchio indicano una forte capacità di auto-consapevolezza, soprattutto perché comportamenti simili sono stati riscontrati in altri animali in grado di riconoscersi.
Saranno necessari ulteriori studi per confermare la capacità delle mante di riconoscersi allo specchio e per valutare i loro comportamenti, ma secondo i ricercatori si tratta già di una scoperta molto importante che dimostra la necessità di ampliare la gamma di animali da valutare per quanto riguarda la consapevolezza di sé.
Marta Albè
Fonte foto: USF
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