La popolazione dei leopardi delle nevi si è ridotta del 20% negli ultimi 16 anni per colpa dei cambiamenti climatici e del bracconaggio
Il leopardo delle nevi rischia l’estinzione e la colpa è, manco a dirlo, dei cambiamenti climatici. Così, anche se i monaci tibetani ce la mettono tutta per rispettare e tutelare quegli animali, il quadro non è propriamente roseo. Oggi si celebra l’International Snow Leopard Day.
La Giornata Internazionale del leopardo delle nevi è stata istituita nel 2014 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma di questa specie iconica ormai ridotta allo stremo. Tante sono le cause, dal deterioramento e dalla perdita del suo habitat al bracconaggio e al conflitto con le comunità locali.
Oggi sul pianeta restano appena 4.000 esemplari, distribuiti in un areale ridotto e frammentato tra le alte montagne di Afghanistan, Bhutan, Cina, India, Kazakistan, Kyrgyzstan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan.
Anche i cambiamenti climatici stanno facendo la loro parte alterando gli ecosistemi d’alta quota, habitat privilegiati del leopardo delle nevi. In occasione della Giornata Internazionale del leopardo delle nevi, il WWF ha fatto sapere che uno studio della Berkeley University, pubblicato su Biological Conservation, ha stimato che entro il 2070 solo un terzo dell’areale del felino tibetano potrebbe resistere agli effetti del riscaldamento globale. Secondo la ricerca, nei prossimi decenni è previsto un calo della popolazione dell’82% in Nepal e dell’85% in Bhutan.
La popolazione dei leopardi delle nevi, infatti, si è ridotta del 20% negli ultimi 16 anni ed è per questo che nel rapporto “Fragile connections – Snow leopards, people, water and the global climate” diffuso dal WWF si auspica un’azione internazionale che sia in grado di difendere dai cambiamenti climatici gli habitat montani himalayani, che forniscono acqua a centinaia di milioni di persone in tutta l’Asia.
Ma, se il cambiamento climatico non dovesse essere fermato, più di un terzo dell’habitat dei leopardi delle nevi verrebbe compromesso entro i prossimi 50 anni. Le temperature sempre più elevate, infatti, possono spostare verso maggiori altitudini il limite degli alberi e consentire all’uomo di coltivare e di allevare bestiame sempre più in alto, costringendo i leopardi delle nevi a rifugiarsi in zone sempre più strette e frammentate.
“Occorre un intervento urgente per frenare i cambiamenti climatici e prevenire un ulteriore degrado dell’habitat del leopardo delle nevi, altrimenti questo straordinario felino definito il ‘fantasma delle montagne’ potrebbe scomparire, insieme con le riserve d’acqua che sono vitali per centinaia di milioni di persone”, ha detto Rishi Kumar Sharma, Leader del programma sul leopardo delle nevi del WWF, che sta coordinando la prima strategia globale mai realizzata dal WWF per la conservazione della specie.
Del leopardo delle nevi – inserito dall’IUCN (Unione Mondiale della Conservazione della Natura) nella categoria “Endangered” della Lista Rossa delle specie minacciate – restano soltanto 4mila esemplari. Il cambiamento climatico, che aggrava minacce come la perdita dell’habitat o i conflitti con le comunità, potrebbe spingere la specie oltre la soglia dell’estinzione, al pari di altre specie come gli orsi polari, i pinguini di Adelia, i trichechi, le pernici bianche, i fenicotteri andini.
CLIMA E NON SOLO – Il leopardo delle nevi è purtroppo minacciato anche dal bracconaggio, che alimenta il commercio illegale, e dalle uccisioni da parte di pastori “in segno di ritorsione a causa della perdita di animali d’allevamento e il calo di prede naturali”, riferisce Sami Tornikoski, leader dell’Iniziativa globale del WWF Living Himalayas.
Clima e uomini, insomma, un vero problema per questi e mille altri animali. Due anni fa, i dodici paesi dell’area in cui è presente il leopardo delle nevi hanno firmato a Bishkek un accordo globale, lo Snow Leopard and Ecosystem Protection Program, per impegnarsi per la conservazione della specie e per una nuova era di collaborazione tra governi, organizzazioni internazionali e gruppi della società civile.
Ma, se tutto il globo non affronta i cambiamenti climatici in modo drastico, il cerchio si chiuderà soltanto con la disastrosa estinzione di specie così rare.
Fonte di riferimento: Berkeley University, WWF
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