Nel Regno Unito le piante stanno sbocciando sempre più spesso con largo anticipo: è l'ennesimo "effetto collaterale" della crisi climatica, che potrebbe avere un impatto molto pesante sugli ecosistemi del Paese
Nel Regno Unito la primavera esplode sempre più precocemente e non è affatto una buona notizia. Se fino a qualche decennio fa, infatti, la gran parte dei fiori sbocciava tra maggio e giugno, adesso la fioritura avviene addirittura con un mese di anticipo. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B. La causa di questa sbocciatura precoce? Non è difficile immaginarla. Il fenomeno è uno dei tanti effetti collaterali della crisi climatica (che sta ritardando anche l’arrivo dell’autunno e la caduta delle foglie dagli alberi).
Lo studio portato avanti da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge ha preso in considerazione 406 differenti specie di piante da fiore (tra cui la primula comune e il ranuncolo favagello) analizzando i periodi di fioritura dal 1753 al 2019. Dal monitoraggio effettuato in varie zone del Regno Unito – dall’Inghilterra meridionale all’Irlanda del Nord – è emerso che la fioritura delle piante negli ultimi anni ha subito un anticipo di circa un mese rispetto agli anni ’80. Nel 2019, ad esempio, le prime fioriture sono state registrate già il 2 aprile, una lampante conseguenza dell’aumento delle temperature globali.
Questa fioritura precoce andata ad intensificarsi a partire dalla seconda metà degli anni ’80. “La tendenza osservata in un primo periodo di fioritura anticipato negli ultimi tre decenni è più marcata nelle erbe aromatiche” si legge nello studio.
Because of #ClimateChange, plants in the UK are flowering a month earlier on average, which could have consequences for wildlife, agriculture and gardeners: https://t.co/3kjBoEDgru@CamUniGeography @WoodlandTrust
— Cambridge University (@Cambridge_Uni) February 2, 2022
L’impatto della fioritura precoce sugli ecosistemi
A preoccupare gli esperti è il fatto che le fioriture molto anticipate potrebbero avere un impatto deleterio su insetti, uccelli e interi ecosistemi, in cui queste specie vegetali svolgono un ruolo chiave.
I risultati sono davvero allarmanti, a causa dei rischi ecologici associati ai tempi di fioritura anticipati – ha affermato il professor Ulf Büntgen, del Dipartimento di Geografia di Cambridge e autore principale dello studio – “Quando le piante fioriscono troppo presto, un gelo tardivo può ucciderle, un fenomeno che la maggior parte dei giardinieri avrà sperimentato prima o poi. Ma il rischio ancora più grande è il disadattamento ecologico. Piante, insetti, uccelli e altri animali selvatici si sono evoluti al punto da sincronizzarsi nelle loro fasi di sviluppo. Una determinata pianta fiorisce, attira un particolare tipo di insetto, che attira un particolare tipo di uccello, e così via. Ma se un componente risponde più velocemente degli altri, c’è il rischio che non siano sincronizzati, il che può portare le specie al collasso se non riescono ad adattarsi abbastanza rapidamente.
Secondo il professor Büntgen e il suo team, se le temperature globali dovessero continuare ad aumentare al ritmo attuale, tra non molto la primavera nel Regno Unito potrebbe addirittura a febbraio. E ciò innescherebbe un pericoloso effetto domino su tutti gli ecosistemi, che non può essere sottovalutato.
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Fonte: University of Cambridge /Proceedings of the Royal Society B
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