Un recente studio scientifico ha dimostrato come le api mellifere siano in grado di ordinare i numeri da sinistra a destra in base alla loro grandezza. Gli insetti utilizzerebbero una forma di rappresentazione numerica spaziale che prende il nome di linea mentale dei numeri
Così piccole, così vitali per l’ecosistema e così intelligenti. Il mondo delle api non fa che sorprendere per la sua incredibile complessità. Oltre a conoscere il concetto dello zero, come già dimostrato dalla ricerca, questi straordinari insetti saprebbero “contare” e lo farebbero da sinistra a destra.
A rivelarlo un nuovo studio scientifico sul comportamento degli imenotteri pubblicato recentemente sulla rivista PNAS. Un team di ricercatori europei
Il modello è quello della linea mentale dei numeri, una rappresentazione numerica spaziale secondo la quale determinate quantità vengono ordinare per valori crescenti da sinistra a destra. Si parte da sinistra con numeri piccoli, giungendo a destra con numeri sempre più grandi.
Proprio questo sarebbe il sistema adoperato dalle api per contare. Per dimostrare la loro tesi gli studiosi hanno “addestrato” 134 api mellifere ad associare i numeri a una ricompensa fatta di acqua zuccherata. Sono stati condotti in totale otto test, tutti eseguiti mentre gli insetti si trovavano in una scatola di legno.
Alle api sono state somministrate figure (cerchi, quadrati, triangoli) con un numero di elementi crescente (uno, tre, cinque).
Successivamente i ricercatori hanno mostrato alle api le immagini con le rispettive figure in maniera speculare, osservando qualcosa di sorprendente. Senza alcuna ricompensa e con un ordine mai presentato prima quasi l’80% degli insetti è stato in grado di spostarsi a sinistra alla vista di numeri piccoli e a destra per numeri grandi, avvalorando così le loro ipotesi.
L’argomento è ancora dibattuto tra coloro che pensano che la linea mentale dei numeri abbia un carattere innato e coloro che dicono che sia culturale, ha affermato il neurobiologo Martin Giurfa, autore principale dello studio.
Ad ogni modo l’esperimento proverebbe ancora una volta che gli animali siano dotati di abilità eccezionali a noi ancora sconosciute.
Fonte: PNAS
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