Questo gigantesco lago salato rosa in Iran sta evaporando a un ritmo veramente allarmante

Crisi climatica e siccità estrema stanno facendo scomparire (di nuovo) il lago di Urmia, aumentando le condizioni di povertà in Iran

Le proteste della popolazione iraniana di queste settimane sulla scarsezza delle risorse idriche hanno scosso l’opinione pubblica e catalizzato l’attenzione sulla siccità che sta affliggendo il paese e sta facendo scomparire (di nuovo) il lago di Urmia.

L’Iran sta fronteggiando sfide ambientali senza precedenti – aumento delle temperature, inquinamento, alluvioni e laghi che scompaiono. Già lo scorso aprile, l’Agenzia Metereologica Iraniana aveva constatato una siccità senza precedenti, con livelli di precipitazioni di gran lunga più bassi rispetto alla media del periodo; in generale, la quantità di precipitazioni nel paese fra settembre 2020 e luglio 2021 è stata notevolmente inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per questo motivo, gli abitanti della provincia del Khuzestan (famosa per l’estrazione di petrolio dal sottosuolo) erano scesi in piazza a protestare contro la scarsità di risorse idriche ed elettriche che rendevano estreme le loro condizioni di vita. Le immagini satellitari mostrano che i più importanti corsi d’acqua sono quasi a secco – con conseguenze catastrofiche per le attività agricole che non hanno acqua per irrigare i campi. Il governo nazionale ha risposto dichiarando lo stato di emergenza.

Alcuni accusano l’industria petrolifera di aver causato la distruzione dell’ecosistema locale: in molti casi, infatti, i corsi d’acqua sono stati ‘deviati’ dalle loro aree originarie e indirizzati verso le regioni più interne per motivi economici. Ma non è solo questo: la crisi climatica che incalza provoca l’aumento delle temperature, la diminuzione delle piogge e una siccità dilagante – un vero e proprio cataclisma per un paese che dipende da queste risorse idriche sempre più esigue per la propria sopravvivenza.

L’Iran sta vivendo una dei più gravi esaurimenti idrici del mondo (insieme a India, Stati Uniti, Arabia Saudita e Cina) e la spinta del governo a sfruttare il più possibile le risorse idriche per la coltivazione e l’allevamento non fa che peggiorare una situazione di siccità già critica, con conseguenze gravi per l’ecosistema: consumare acqua di falda a un ritmo più veloce di quanto questa impieghi a rifornirsi aumenta i livelli di sale nel suolo, con conseguente abbassamento della fertilità dei terreni proprio in quelle regioni interessate dalla produzione di cibo.

trend piogge in iran

Trend delle piogge in Iran ed effetti di queste sui livelli di fiumi e laghi del paese (Credits: PNAS)

Inoltre, la poca acqua sta prosciugando fiumi e laghi, che presto potrebbero sparire definitivamente. L’esempio più lampante è il lago Urmia – il più vasto lago salato al mondo, segno tangibile del disastro ambientale in atto. Non è la prima volta che il lago rischia di scomparire: già nel 2016, a causa di una grave siccità, era arrivato a un decimo delle sue dimensioni originarie.

La profondità del lago, vicina ai 1.271 metri lo scorso settembre, si è ora abbassata di 40 centimetri, malgrado il ministro dell’energia avesse disposto il trasferimento di 650 milioni di metri cubici di acqua da altri corsi d’acqua della regione. Un disastro ambientale di proporzioni inimmaginabili e dalle conseguenze non ancora chiare per la popolazione e l’ecosistema. 

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@ Agenzia Anadolu via Reuters

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Fonti: BBC / PNAS

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