Un tempo era il lago più grande della Turchia, ma ora il lago di Van si sta prosciugando a vista d’occhio provocando morie di uccelli e rischi all’agricoltura
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È una vera e propria agonia quella che sta vivendo il lago di Van, il più grande della Turchia. Si è infatti ritirato di quattro chilometri e la situazione continua a peggiorare. Un tempo non era così, come ha raccontato il pastore Ibrahim Koc.
Quello che ora è un campo arido, quando era giovane era ricco di vegetazione. Un arbusto occasionale segna i punti da cui il lago di Van si è ritirato in anni di riscaldamento globale e siccità. Le montagne hanno perso le calotte di ghiaccio e le loro riserve d’acqua si sono prosciugate. E così gli animali hanno sete, dato che di acqua non ce n’è più.
La sua superficie si è ridotta di circa l’1,5%
Gran parte del Paese soffre di una prolungata siccità. Le coste che si riducono espongono i letti dei laghi che inquinano l’aria con una polvere salata. Come detto, gli scienziati temono che i problemi possano solo peggiorare. Faruk Alaeddinoglu, professore dell’Università Van Yuzuncu Yil, ha spiegato:
Penso che questi siano i nostri giorni migliori. Nei prossimi anni assisteremo a una continua riduzione del lago.
Il lago di Van si estende per circa 3.700 chilometri quadrati e raggiunge una profondità massima di 450 metri. Ancora oggi gli abitanti lo chiamano “mare di Van”, in riferimento alla sua ormai antica grandezza. La sua superficie si è infatti ridotta di circa l’1,5% negli ultimi anni, secondo le misurazioni effettuate da Alaeddinoglu lo scorso autunno. Una quantità d’acqua enorme per un’area di 3.700 chilometri quadrati.
Nel quartiere di Celebibagi, sulla sponda settentrionale del lago, le acque si sono ritirate di circa quattro chilometri. Una lunga passeggiata lungo il letto esposto del lago è disseminata di ossa di uccelli morti, cespugli scoscesi e terra secca ricoperta di sodio e altri minerali. Posti che un tempo erano coperti delle acque del lago e che ora non vedono la presenza di alcun essere vivente.
Quasi il triplo dell’acqua del lago evapora rispetto a quella che arriva sotto forma di pioggia
Le dimensioni del lago sono cambiate in passato a causa delle spaccature delle placche tettoniche che rendono la Turchia una delle zone sismiche più attive del mondo. Tuttavia la colpa della continua perdita d’acqua è da additarsi all’aumento delle temperature che provoca meno precipitazioni ed eccessiva evaporazione.
Secondo Alaeddinoglu, quasi il triplo dell’acqua del lago evapora rispetto a quella che ritorna sotto forma di pioggia. Anche i lussureggianti giardini dei cottage estivi di recente costruzione stanno drenando l’acqua dalla regione, dove il presidente Recep Tayyip Erdogan ha costruito un rifugio governativo.
Il problema è diventato così grave che i funzionari stanno invitando gli agricoltori locali a non coltivare colture che richiedono troppa acqua. Se il problema persisterà, dovranno abbandonare l’agricoltura mandando a monte anni di lavoro.
L’inquinamento che galoppa e i gabbiani che muoiono
La perdita d’acqua espone anche all’inquinamento, secondo Orhan Deniz, professore dell’Università Yuzuncu Yil, il cui campus si trova sulla riva del lago. Ha sostenuto:
Grandi chiazze di melma mista a fango emanano un cattivo odore e rendono più evidente l’inquinamento. Negli anni ‘90, facevamo il bagno durante la pausa pranzo e poi tornavamo all’università. Ora non è più possibile entrare in acqua, per non parlare di nuotare.
Una situazione che il governatore di Van Ozan Balci sta cercando di scongiurare, con il suo ufficio che ha speso 80 milioni di lire (3 milioni di dollari) per ripulire il lago:
Stiamo facendo del nostro meglio per proteggere il lago a causa del suo patrimonio culturale e della memoria comune della gente.
E poi c’è un altro problema a cui abbiamo già accennato: i gabbiani morti. Gli esperti sostengono che le triglie perlifere, che costituiscono la base della dieta dei gabbiani, sono migrate presto quest’anno a causa della siccità. Privati del cibo, i gabbiani sono morti di fame. Insomma, una strage senza fine sotto ogni punto di vista.
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