La foca monaca ritorna a Marettimo

Dopo tanti anni, si dice quasi mezzo secolo, le foche monache sono tornate a Marettimo, nel mare antistante la Grotta del Cammello dove negli anni '50 erano solite nuotare. Le hanno scorte a pelo d'acqua il 31 marzo scorso i pescatori dell'arcipelago delle Egadi, sulla costa occidentale della Sicilia, e filmate con un telefonino, mostrando poi il video alla Capitaneria di Porto e al WWF che ha detto che quella di Marettimo potrebbe essere una famiglia di foche monache, formata da un maschio e una femmina adulti ed un cucciolo.

Dopo tanti anni, si dice quasi mezzo secolo, le foche monache sono tornate a Marettimo, nel mare antistante la Grotta del Cammello dove negli anni ’50 erano solite nuotare. Le hanno scorte a pelo d’acqua il 31 marzo scorso i pescatori dell’arcipelago delle Egadi, sulla costa occidentale della Sicilia, e filmate con un telefonino, mostrando poi il video alla Capitaneria di Porto e al WWF che ha detto che quella di Marettimo potrebbe essere una “famiglia” di foche monache, formata da un maschio e una femmina adulti ed un cucciolo.

Quella delle “Monachus monachus” è considerata una delle 100 specie maggiormente a rischio di estinzione. Un tempo abitavano tutto il mare Mediterraneo, mentre oggi si stima che sopravviva una popolazione di circa 400 esemplari, circa 2/3 dei quali nel Mediterraneo e il resto nell’Atlantico, spesso esemplari isolati o piccoli gruppi familiari come quello avvistato a Marettimo. Altre segnalazioni sono arrivate negli ultimi anni dal mar Tirreno (ricorderete quella all’isola del Giglio) dallo Ionio e dalle coste sarde, mentre la maggiore concentrazione di foche monache è localizzata nelle isole della Turchia e della Grecia.

Speriamo davvero che il suo ritorno aiuti a celebrare degnamente l’anno della Biodiversità e faccia comprendere a tutte le comunita’ locali che vivono lungo le nostre coste che una specie cosi’ rara rappresenta una ricchezza da difendere e custodire con saggezza”, ha affermato Fulco Pratesi, il Presidente onorario di WWF Italia che nel 1985 ha fondato a Marettimo il locale Gruppo Foca Monaca, che negli anni passati ha realizzato una statua raffigurante proprio la foca monaca con il suo cucciolo a grandezza naturale.

Per Lucio Antinoro, sindaco di Favignana, che insieme a Levanzo compone l’arcipelago delle Egadi dal 1989 Riserva Marina Naturale, ”La notizia ci inorgoglisce a conferma dell’ambiente egadino sano ed incontaminato”. “Se la foca monaca è tornata significa che ha trovato un ambiente favorevole” ha quindi evidenziato il comandante dell’ufficio locale marittimo di Marettimo della Capitaneria di Porto, Michele Parisi.

Sull’avvistamento della foche monache è intervenuta il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che intende “nominare custodi di questo tesoro la comunità e i pescatori stessi di Marettimo”, si legge in una nota. “Comunità locali e pescatori saranno chiamati a fornire indicazioni su eventuali misure di protezione da adottare. Una sorta – ha precisato il ministor – di ‘federalismo ambientale’ che siamo certi sarà efficace”. “Come ministero ci impegneremo a salvaguardare l’ecosistema e fornire il supporto tecnico scientifico necessario alla comunità di Marettimo”.

La notizia del ritorno della foca monaca a Marettimo potrebbe dare un nuovo impulso al progetto in discussione da diverso tempo di istituire il Parco nazionale delle Egadi, che potrebbe valorizzare ancora di più le isole e un territorio, quello del litorale trapanese, ricco di bellezze naturali, ma devastato fino ad oggi dall’abusivismo edilizio e da politiche di salvaguardia dell’ambiente praticamente inesistenti.

Daniele Pizzo

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