La deforestazione dell’Amazzonia ha raggiunto il record di tutti i tempi, nel silenzio generale

In Amazzonia è stato stabilito il record peggiore di tutti i tempi con un tasso di disboscamento allucinante. Il ricchissimo ecosistema della foresta pluviale sta venendo spazzato via da una deforestazione senza precedenti che minaccia qualunque regione, nessuna esclusa

Sono oltre 4000 i km quadrati di foresta andati persi solamente nella prima metà del 2022 in Amazzonia. Una cifra impressionante che si somma a un tasso di disboscamento altrettanto folle, superiore del 10,6% rispetto a quanto registrato negli stessi mesi dello scorso anno.

Il tutto mentre il mondo resta a guardare in silenzio, disinteressato del terribile accaduto o tacitamente accondiscendete verso il disastro ecologico che si sta portando avanti per i profitti delle piantagioni di soia e dell’allevamento del bestiame.

In Amazzonia da gennaio a giugno 2022 è stata deforestata un’area cinque volte più grande dello Stato di New York. Albero dopo albero, la distruzione del polmone verde del Pianeta sta battendo nuovi terrificanti record. A denunciarlo è il progetto DETER Deforestation Detection in Real Time dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale brasiliano INPE.

Al record di aprile è seguito un +5,5% solo nel mese di giugno con 1.120 km quadrati di foresta pluviale brasiliana abbattuti. Adesso che i nuovi terreni scarseggiano, a essere colpito dalla deforestazione è anche il cuore dell’Amazzonia.

Le regioni più interne, in cui si concentra un hotspot di biodiversità straordinario e inestimabile, stanno venendo estirpate della propria vegetazione. Qui vivono oltre 427 specie di mammiferi, 1.300 specie di uccelli, 378 specie di rettili e più di 400 specie di anfibi.

Elevatissimo è il rischio di roghi, accresciuto dall’enorme tasso di deforestazione. Il mese di giugno ha visto più incendi che quelli verificatisi in 15 anni nell’intero Brasile secondo quanto riporta Reuters.

A tutti è noto il ruolo della foresta amazzonica nell’immagazzinare le tonnellate di anidride carbonica prodotte dalle attività umane. Tuttavia uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature nel 2021 ha provato come la deforestazione, il cambiamento climatico e i frequenti incendi avessero ridotto la capacità di fotosintesi degli alberi amazzonici.

E proprio mentre il Brasile diventa il primo stato al mondo a dichiarare che l’Accordo di Parigi è un trattato sui diritti umani (Leggi:Sentenza storica, il Brasile è il primo Paese al mondo a dichiarare che l’Accordo di Parigi è un trattato sui diritti umani), l’Amazzonia soffre come mai prima, stabilendo nuovi tristi record di disboscamento.

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Fonte: INPE

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