L'isola di Budelli potrà tornare a essere pubblica, dopo anni in cui era stata nella disponibilità di soggetti privati. È notizia di ieri pomeriggio l'approvazione, in Commissione Bilancio del Senato, di un emendamento alla legge di stabilità che permetterà all'Ente Parco di esercitare il diritto di prelazione fino all'8 gennaio per l'acquisizione al patrimonio pubblico dell'isola di Budelli da parte dell'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena.
L’isola di Budelli potrà tornare a essere pubblica, dopo anni in cui era stata nella disponibilità di soggetti privati. È notizia di ieri pomeriggio l’approvazione, in Commissione Bilancio del Senato, di un emendamento alla legge di stabilità che permetterà all’Ente Parco di esercitare il diritto di prelazione fino all’8 gennaio per l’acquisizione al patrimonio pubblico dell’isola di Budelli da parte dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.
L’isola della famosa spiaggia rosa era stata comprata all’asta dal banchiere neozelandese Michael Harte per poco meno di 3 milioni di euro, mentre una norma nella precedente legge di stabilità impediva gli acquisti da parte degli enti pubblici e lo stanziamento delle risorse pari alla cifra battuta all’asta. Ma oggi tutto può tornare nelle mani dello Stato, così come previsto dall’ emendamento approvato in commissione a prima firma del senatore di Sel, Luciano Uras.
La norma autorizza nel 2014 la spesa di 3 milioni di euro, di poco superiore all’offerta di Harte, e lo Stato italiano, tramite l’Ente Parco, potrà divenire proprietario. “Un particolare ringraziamento va ai quasi 85 mila sottoscrittori della raccolta firme lanciata sulla piattaforma Change.org dalla Fondazione Univerde, con in prima linea l’ex Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecorario Scanio, che si è attivato immediatamente per questa battaglia di civiltà e di principio. Un doveroso ringraziamento, inoltre, ai due primi firmatari dell’emendamento, i Senatori Loredana De Petris e Luciano Uras, e a tutta la Commissione Bilancio del Senato, che all’unanimità, e quindi in modo assolutamente trasversale, ha raccolto le istanze e le sollecitazioni provenienti da un’opinione pubblica fortemente motivata e interessata alla risoluzione della vicenda Budelli”, commenta soddisfatto il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, Giuseppe Bonanno .
Ora, se tutto andrà per il verso giusto, proprio Bonanno avrà l’onere e l’onore di portare “a casa”, ossia a La Maddalena, il simbolo del Parco “e, dal giorno dopo, onorare l’impegno e la volontà di tutte quelle personalità e della gente comune che su questo argomento si è stretta intorno all’Ente Parco affinché fosse possibile raggiungere questo risultato. Ora bisogna soltanto attendere con pazienza la conclusione dell’iter di approvazione della legge e, dal giorno dopo, dar seguito agli adempimenti burocratici conseguenti. Di nuovo grazie di cuore a tutti”, conclude il Presidente.
Ma ci sono anche voci fuori dal coro, come quella di Legambiente, che ha espresso la propria totale contrarietà all’ipotesi di destinare risorse pubbliche all’acquisto di Budelli. Il cigno verde ritiene che una simile scelta, oltre a risultare incoerente rispetto alle effettive priorità ambientali del territorio parco, indebolisca gli stessi istituti di tutela già messi in campo dallo stato: l’erogazione di denaro pubblico per la sottrazione dell’isola alla proprietà privata passa per una resa, pare un’ammissione di inadeguatezza degli enti e degli strumenti che, sinora, sono stati posti a salvaguardia di quel “bene comune” che l’isola rappresenta.
In sostanza, allo stato attuale, l’acquisto di Budelli significherebbe regalare soldi pubblici a un privato. Per Legambiente ciò sarebbe offensivo per le popolazioni della Sardegna colpite dall’alluvione o per gli abitanti di La Maddalena che aspettano ancora le bonifiche. Senza considerare che un atto del genere rappresenterebbe un dispendioso precedente per le numerose isole private del nostro Paese: da Maldiventre a Serpentara, da Li Galli alle isole della laguna di Venezia, dove altrettanti privati potrebbero contare sulla generosità dello Stato.
“La decisione della Commissione Ambiente del Senato di approvare l’emendamento alla legge di stabilità che consente una spesa di 3 milioni di euro per acquisire al patrimonio pubblico l’isola di Budelli suona stonata in un momento in cui la crisi economica e gli eventi alluvionali degli ultimi giorni rendono fin troppo evidenti le vere priorità in campo ambientale in Sardegna”, commentano Vittorio Cogliati Dezza e Vincenzo Tiana, rispettivamente Presidente nazionale e regionale Sardegna di Legambiente.
Budelli infatti, è privata dalla metà del 1800, esattamente come le altre isole dell’arcipelago della Maddalena. Nel corso di questi anni è passata di mano in mano “rimanendo intatta e potendo vantare ancora oggi il ruolo simbolico che le viene riconosciuto nell’arcipelago non in virtù di una proprietà pubblica, ma in forza di norme e vincoli che, a tutti i livelli, hanno sinora difeso in maniera efficace un interesse pubblico anche a fronte della proprietà privata”, ricorda l’associazione ambientalista.
Era privata anche nel 1986, quando le società immobiliari proprietarie presentarono il piano di fattibilità per la realizzazione di un insediamento residenziale intorno a Porto Madonna che prevedeva 50.000 metri cubi di residenze, ed era privata nel 1992, quando venne messa in vendita per la prima volta. E la risposta dello Stato alla messa in vendita in quel caso non fu l’acquisto, ma l’istituzione del Parco Nazionale.
“Budelli non è in pericolo per la natura della sua proprietà – ha aggiunto Vincenzo Tiana -, ma semmai per il carico antropico incontrollato che ogni estate aggredisce l’Arcipelago, in un parco che non dispone di risorse sufficienti per rendere distinguibili a mare e a terra le zone di tutela integrale, che non ha dotazioni adeguate per rilevare la velocità dei mezzi in transito nei canali tra le isole, che fatica a valutare la consistenza numerica di barche e persone e che, a quasi vent’anni dalla legge istitutiva del Parco, ancora non dispone degli strumenti territoriali previsti dalla legge quadro sulle aree protette“.
Cogliati Dezza rivolge, allora, un appello al Ministro Orlando e al Governo, “perché se lo Stato ha 3 milioni da utilizzare in Sardegna, che li impieghi subito per mettere in sicurezza le zone alluvionate o per realizzare le bonifiche a La Maddalena e non per comprare una zona già protetta come l’isola di Budelli”.
Roberta Ragni
Foto: Mirko Ugo
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