Invasione di lombrichi nelle foreste del Nord America: “stanno alterando la composizione del suolo”

In Canada la presenza abbondante di lombrichi sta alterando le dinamiche del suolo e le sue proprietà secondo un nuovo studio. I ricercatori guardano con preoccupazione all'invasione di lombrichi nelle foreste del Nord America per quanto accanto a effetti dannosi potrebbero esservene anche di positivi

Pressoché ogni anno l’ecosistema del Nord America è alle prese con invasioni di lombrichi, i cui impatti sulle foreste non possono essere trascurati. È il caso delle foreste boreali canadese dove la massiccia presenza dei vermi starebbe alterando la composizione del suolo.

A svelarlo è un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista SOIL e condotto dall’University of Alberta. I ricercatori dell’ateneo canadese hanno indagato sugli effetti dei lombrichi sulle comunità microbiche del suolo e su come questi invertebrati, specie esotiche in queste zone poiché scomparse dopo l’ultima glaciazione, stiano stravolgendo i processi ecologici in positivo come in negativo.

Nel corso della ricerca sono stati raccolti e analizzati differenti campioni di suolo provenienti dai siti forestali in Alberta e Québec. I risultati hanno mostrato un cambiamento in atto. Sia le comunità fungine che quelle batteriche soano state colpite dai lombrichi. Lo strato del suolo interessato è quello minerale, tra l’humus e il sottosuolo.

soil suolo

@SOIL

Gli scienziati hanno osservato una maggiore diversità microbica, ma sono necessarie alcune precisazioni. Per le comunità fungine i terreni invasi dai lombrichi avrebbero portato a una abbondante presenza di funghi. Ciò potrebbe avere delle implicazioni positive per le foreste, anche se questo campo non è stato preso in esame nella ricerca.

In teoria, avere una maggiore diversità significa che sono presenti più tipi di batteri e funghi, il che potenzialmente li rende più resistenti ai disturbi e meglio attrezzati per mantenere le funzioni del suolo in diversi scenari” commenta Justine Lejoly, autrice principale dello studio.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata però dai batteri dalla crescita decisamente più rapida e dal maggiore fabbisogno di nutrienti rispetto ai funghi. In precedenti studi Lejoly aveva dimostrato come lo stock di carbonio nel suolo era diminuito del 94% nei suoli luvisol.

Ciò potrebbe potenzialmente accelerare il ciclo dei nutrienti e rilasciare carbonio nell’atmosfera” continua Lejoly.

Sono necessarie ulteriori ricerche per valutare danni e benefici di questa specie chiave per l’ecosistema, ma potenzialmente dannosa nei territori canadesi.

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Fonte: SOIL

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