S.O.S boschi: l'invasione dell'insetto Bostrico Tipografo sta colpendo le zone alpine d'Italia. Questi piccole creature sono in grado di far morire gli alberi nel giro di poche settimane
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Non solo Xylella, portata dalla mosca sputacchina, e punteruolo rosso. Gli alberi italiani si ritrovano a fare i conti con un’altra minaccia: il Bostrico Tipografo, un pericoloso insetto che divora i tronchi nel giro di poche settimane. Sono già 14 milioni quelli colpiti da questa invasione, che sta mettendo a rischio i boschi del Bel Paese, specialmente nelle aree alpine.
A lanciare l’allarme, in occasione della prima Giornata internazionale della salute delle piante (proclamata dalla Fao), sono le associazioni Coldiretti e Federforeste.
La rapida avanzata del parassita killer, l’Ips typographus, che infetta gli abeti indeboliti dagli effetti dei cambiamenti climatici – spiega Coldiretti – rappresenta una vera e propria pandemia delle piante che, al contrario di quello che succede con il Covid, prende forza mano a mano che si alzano le temperature e l’insetto “mangia tronchi” esce allo scoperto facendo strage di alberi.
Come si comporta il Bostrico Tipografo e perché è un grave pericolo per i nostri boschi
Il bostrico tipografo, noto anche come bostrico dell’abete rosso, è un insetto appartenente all’ordine dei coleotteri e alla famiglia dei curculionidi. Questa piccola creatura, che misura circa 5 mm, si infila sotto la corteccia dove scava intricate gallerie che interrompono il flusso della linfa in particolare agli abeti rossi, ma anche al larice, l’abete bianco e il pino silvestre, facendoli morire nell’arco di qualche settimana.
Ma com’è scoppiata questa invasione? Secondo la Coldiretti, è stata scatenata a causa della presenza di una grande quantità di legname ancora a terra nelle zone più impervie colpite dalla potente tempesta Vaia (che ha devastato 42mila ettari di foresta nel Triveneto, nell’ottobre del 2018), dato che questo insetto ha iniziato a riprodursi negli ultimi anni a un ritmo sempre più preoccupante, partendo dai tronchi a terra e infettando poi le piante ancora in piedi.
In primavera, con il tempo più mite, i maschi del Bostrico entrano sotto la corteccia delle piante e si accoppiano con le femmine che scavano nel legno gallerie lunghe fino a 15 centimetri, dove depongono in media ottanta uova dalle quali – spiega Coldiretti – escono larve che, a loro volta, creano cunicoli di 5 o 6 centimetri per nutrirsi e crescere dando vita a una nuova generazione di assassini. Una volta che la popolazione si moltiplica e diventa aggressiva, il bostrico lancia attacchi di massa che portano in breve tempo alla morte delle piante e rendono inutilizzabile il legno.
Un prezioso patrimonio di biodiversità a rischio
Questi piccoli insetti potrebbero avere un impatto molto pesante sugli ecosistemi forestali del nostro Paese e, se non si riuscisse a contenere l’invasione, sarebbe un duro colpo per quei boschi che ci aiutano ad assorbire CO2, mitigando così i cambiamenti climatici.
In Italia ci sono oltre 11 milioni di ettari di foreste molto vulnerabili perché è mancata l’opera di prevenzione a causa dell’incuria e dell’abbandono, diventando spesso vere giungle ingovernabili. Per difendere il bosco italiano – sottolinea la Coldiretti – occorre creare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.
L’invasione del Bostrico Tipografo rappresenta una grande minaccia per la produzione di legno Made in Italy. Come ricorda la Coldiretti, infatti, l’industria italiana è la prima in Europa ma importa dall’estero più dell’80% del legname necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento.
Sempre più frequenti le invasioni di insetti pericolosi nel nostro Paese (a causa della crisi climatica)
Negli ultimi anni, a causa della crisi climatica e della globalizzazione, le campagne e i boschi italiani hanno dovuto affrontare numerose sfide a causa delle invasioni di insetti, molti dei quali provenienti da Paesi lontani: dal batterio della Xylella, veicolato dalla mosca sputacchina, che ha fatto strage di ulivi in Puglia; alla cimice asiatica che ha danneggiato i frutteti; dal cinipide galligeno, pericoloso per i castagni, al punteruolo rosso che ha decimato le palme.
A tal proposito, la Coldiretti punta il dito contro l’Ue che non è stata in grado di tutelare la biodiversità del nostro continente:
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. – denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni.
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Fonte: Coldiretti
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