Cercasi insetti disperatamente per scongiurare l’Armageddon ecologica

Tre quarti degli insetti volanti nelle riserve naturali di tutta la Germania sono svaniti in 27 anni, con gravi implicazioni per tutta la vita sulla Terra. Ecco la ricerca.

Insetti, dove sono? Questo è il dilemma che affligge studiosi e scienziati che negli ultimi 27 anni ne hanno registrato una riduzione del 75%, in particolare delle specie volanti. Ciò porterebbe a effetti a cascata sulle reti alimentari e comprometterebbe l’ecosistema.

Sono i dati che emergono da una ricerca pubblicata su Plos One e condotta sulla base di prove, documenti e numeri raccolti nell’ultimo trentennio all’interno di 63 riserve naturali disposte su tutto il territorio tedesco.

Il fatto che il numero di insetti volanti stia diminuendo a un tasso così alto in un’area così ampia è una scoperta allarmante“, ha affermato Hans de Kroon, dell’Università Radboud nei Paesi Bassi che ha guidato la nuova ricerca.

Per giungere a queste conclusioni, si è analizzata la “biomassa”, ossia la totalità della massa degli insetti, senza distinzioni di specie. Per questo motivo, dallo studio non si evince se si tratti di un fenomeno uniforme o limitato ad alcune specie di insetti e se la riduzione riguardi la dimensione degli insetti (cioè se stanno diventando più piccoli) o il loro numero.

Quel che è certo è che si tratta comunque di una grave notizia, tanto che gli esperti parlano di un’autentica “Armageddon ecologica”: la quasi totalità degli insetti, infatti, svolge un ruolo fondamentale per la natura, per l’ecosistema e per garantire la biodiversità. Molti sono gli insetti utili, gli impollinatori (come le osmie e i bombi) o i predatori di insetti “nocivi”, cioè in grado di rovinare la vegetazione . Insomma, che lo si voglia o no anche la presenza degli insetti sulla Terra ha una sua fondamentale logica e una loro progressiva riduzione non deve far altro che farci riflettere. E il ritmo di scomparsa è del 6% l’anno.

Dallo studio è emerso che in quasi 30 anni sono scomparsi tre quarti degli insetti alati, dalle farfalle alle api. Il declino complessivo medio si aggira attorno al 76%, ma nella stagione estiva, con le temperature più alte, si registrano punte dell’82%.

Il motivo? È già tristemente ben noto: cambiamenti climatici, modifiche al paesaggio e scomparsa delle foreste, in primo luogo. Ma anche la scarsità di cibo e i pesticidi usati fin troppo nell’agricoltura intensiva. Perché proprio gli insetti scompaiono? Perché, secondo gli esperti, le ali spingerebbero questi insetti ad arrivare in zone più pericolose rispetto al proprio habitat naturale.

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Insetti a rischio e basta? Ma certo che no. Gli insetti sono solo la punta dell’icerberg: “Gli insetti rappresentano i due terzi delle specie viventi sulla Terra e ora stanno vivendo un terribile declino. Se li perdiamo, tutto rischia di crollare”, sostiene Dave Goulson dell’Università di Sussex che ha partecipato allo studio. “Stiamo rendendo inospitali tanti tratti di terra per la maggior parte degli esseri viventi, stiamo andando incontro ad un’Armageddon ecologica”.

La soluzione? Ridurre l’uso di pesticidi è, in prima battuta, la cosa più urgente.

Germana Carillo

Fonte foto cover: Entomologischer Verein Krefeld

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