I laghi di tutto il mondo stanno diventando sempre meno blu per effetto dell'aumento delle temperature, che provoca la proliferazione delle alghe
Il colore dei fiumi e dei laghi è da sempre un indicatore della qualità e del buono stato di salute delle loro acque: fiumi dalle acque cristalline o laghi blu profondo sono generalmente percepiti come incontaminati; al contrario acque torbide rimandano subito all’idea di sporco e di impuro.
Ma non è solo una questione di acqua sporca o pulita: il colore dell’acqua dei laghi è stato anche riconosciuto dall’attuale Global Climate Observing System come variabile climatica essenziale, strettamente correlata alle proprietà dell’ecosistema lacustre.
In un nuovo studio recentemente pubblicato, i ricercatori della Southern Methodist University di Dallas, hanno analizzato il colore di oltre 85.000 laghi di tutto il mondo e hanno scoperto un trend inquietante: i laghi un tempo caratterizzati da tonalità di blu stanno diventando sempre più verdi o marroni a causa dell’aumento delle temperature globali, che favoriscono la proliferazione eccessiva di alghe.
Il colore blu dell’acqua dei laghi è dato infatti dall’assenza di alghe e altri materiali sospesi sulla sua superficie, ad esempio sedimenti e materiale organico. Questo fenomeno, che è osservabile anche nel cielo terso in un ambiente non inquinato, è detto diffusione di Rayleigh.
In pratica, la luce blu ha una lunghezza d’onda maggiore rispetto alla luce rossa, e può protrarsi solo se non attraversa un mezzo torbido – ad esempio l’acqua sporca e ricca di impurità, oppure l’aria urbana carica di particelle inquinanti. Ecco spiegato anche perché, in una città molto inquinata, il cielo non appare mai azzurro ma sempre velato di grigio.
Tornando allo studio, i laghi caratterizzati da un colore verde o marrone sono quelli dove si concentrano molte impurità. In particolare, i laghi che appaiono verdi sono quelli che ospitano molte alghe (verdi per la presenza della clorofilla). Al contrario, i laghi marroni contengono tannini, composti fenolici da materia organica disciolta, come foglie e fiori.
I laghi sono come organismi viventi ed è normale che il loro colore cambi leggermente a seconda della stagione, in conseguenza di eventi piovosi o per effetto della siccità. Ciò che è stato osservato e registrato, quindi, non è il cambiamento nel breve periodo, ma quello spalmato in un periodo di tempo più lungo.
Per la loro analisi, i ricercatori si sono avvalsi delle immagini dei laghi raccolte dal satellite Landsat 8 scattate tra il 2013 e il 2020. Per ognuno dei laghi analizzati, hanno assegnato un colore blu, verde o marrone a seconda di ciò che hanno osservato più frequentemente nel periodo di tempo.
Ma non solo: il colore attribuito a ogni lago è stato messo a confronto con i cambiamenti delle condizioni climatiche subiti dalla regione in cui il lago si trova: si è visto come laghi in cui le temperature estive erano inferiori a 19° Celsius tendevano ad essere più blu dei laghi che si trovano in regioni in cui le estati sono più calde.
Nella sola Gran Bretagna, dove si prevede che le temperature estive aumenteranno di altri 3°C entro la fine del secolo, 3.800 laghi attualmente bluastri potrebbero diventare verdi o marroni poiché le acque sempre più calde rappresentano l’habitat ideale per le alghe.
Ma cosa significa questo cambiamento? Oltre a perdere la loro incantevole bellezza, i laghi verdi o marroni non rappresentano più una fonte di acqua potabile sicura ed economica, poiché i costi connessi alla depurazione delle acque sono molto alti; inoltre, la presenza delle alghe rappresenta un cambiamento nell’ecosistema lacustre, minacciando la sopravvivenza delle specie animali e vegetali.
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Fonte: Geophysical Research Letters
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