Attraverso l’uso di antiche tradizioni Incas, il progetto Acción Andina mira a proteggere le foreste andine in sei paesi sudamericani.
Attraverso l’uso di antiche tradizioni Incas, il progetto Acción Andina mira a proteggere 500.000 ettari di foreste andine in sei paesi sudamericani: Perù, Bolivia, Colombia, Ecuador, Argentina e Cile e riforestare altri 500.000 ettari.
Negli ultimi decenni le foreste di polylepis – un ecosistema unico delle Ande di vitale importanza per il sostentamento della biodiversità locale e l’approvvigionamento idrico delle comunità andine e amazzoniche – sono state minacciate dalla deforestazione per la produzione del legno e per il pascolo, al punto che oggi ne rimangono solo circa 500.000 ettari.
Attraverso l’iniziativa Acción Andina, le comunità andine, in particolare i discendenti Incas, in collaborazione con diverse organizzazioni del continente, stanno ripiantando i polylepis, una specie di alberi che crescono nelle aree ad alta quota del continente sudamericano, con l’obiettivo di recuperare le foreste, tra le più alte al mondo, preservando ciò che ancora esiste e ripristinando ciò che è stato distrutto.
Questi alberi che crescono fino a 5.000 metri sul livello del mare, anche conosciuti dagli abitanti del posto come queñuas, sono stati devastati da incendi e massicci tagli effettuati per l’agricoltura e per il pascolo. L’azione dell’uomo a sua volta ha avuto conseguenze fatali, come ad esempio le frane, per niente rare nella zona, le cui masse di fango hanno investito intere città. Con questo progetto potrebbero avere una seconda possibilità.
Oltre a rimuovere l’anidride carbonica, i queñuas assorbono grandi quantità di acqua, contribuendo alla sicurezza idrica dei villaggi andini e proteggendo il suolo dalle frane. La foresta cattura e immagazzina anche l’acqua dal ghiaccio sciolto delle Ande, rilasciandola poi lentamente alle comunità. Questa è un’azione estremamente importante soprattutto durante la stagione secca.
Il progetto, promosso da Global Forest Generation, sta espandendo il modello di riforestazione fondato dall’organizzazione peruviana ECOAN, che ha piantato 3 milioni di alberi nativi, tra cui 1,5 milioni di esemplari di polylepis, in 19 anni. Ora, le comunità di Acción Andina costruiscono legami con le comunità locali, le quali a loro volta, seguendo l’antica tradizione incaica di “Ayni”, ovvero l’aiuto reciproco tra i membri della comunità, aderiscono alle attività di riforestazione.
L’obiettivo principale di questa iniziativa è raggiungere 1 milione di ettari conservati. Di questi, mezzo milione sarà possibile raggiungerli solo attraverso il rimboscamento, e l’altro mezzo milione con la protezione della foresta rimanente nei sei paesi andini: Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina.
“Recuperare le foreste significa garantire il futuro delle culture indigene e della flora e fauna”, spiega Constantine Aucca Chutas, leader indigeno e presidente di ECOAN.
La rigenerazione di questi ecosistemi forestali sarà essenziale per affrontare le sfide del cambiamento climatico. Tutta l’acqua immagazzinata dalla foresta andina continua ad alimentare il bacino amazzonico. Non solo, queste aree preziose sono un paradiso per diverse specie di fauna selvatica ormai in pericolo.
Anche voi potete aiutare le comunità di Acción Andina a ripristinare e proteggere questi ecosistemi forestali, qui per avere tutte le info.
Ti potrebbe interessare anche: