India, le donne Adivasi sono brutalmente perseguitate per difendere le terre ancestrali dall’estrazione mineraria

Gli Adivasi protestano contro i piani per l’estrazione mineraria che distruggerebbero la loro foresta di Hasdeo. Ma le donne, soprattutto, vengono picchiate, arrestate, stuprate e uccise

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, da Survival International arriva un nuovo scioccante rapporto che denuncia la brutale persecuzione delle donne Adivasi (le indigene) che difendono le loro terre dalla corsa all’estrazione mineraria perseguita dal governo indiano e dalle aziende.

Non tutti sanno, infatti, che proprio quella corsa lì, che comprende piani per portare la produzione di carbone a un miliardo di tonnellate l’anno, si concentra in sei stati centrali in cui vivono 57 milioni di indigeni, che per sostentarsi dipendono dalla loro terra. E non solo: in quelle aree si trovano anche i loro luoghi sacri.

In tutto questo sono loro, le donne Adivasi, a giocare un ruolo centrale nella resistenza alla distruzione della loro terra e non è un caso, quindi, che proprio per questo vengano picchiate, arrestate, stuprate, imprigionate e uccise, mentre i loro assalitori agiscono quasi sempre nell’impunità. Le agenzie governative, la polizia e le forze di sicurezza, infatti, sono strettamente coinvolte nelle iniziative volte a terrorizzare le donne Adivasi.

Per mettere a tacere il dissenso, le autorità ricorrono a leggi antiterrorismo draconiane, e chi resiste viene etichettato falsamente come membro dell’insurrezione armata maoista. Da quando Narendra Modi è arrivato al potere, il numero di donne accusate di “sedizione” è quasi triplicato, spiegano da Survival International.

Ecco alcune donne Adivasi vittime della repressione di Stato e le loro storie:

    • Hidme Markam: nel 2021, durante un evento organizzato nello stato indiano del Chhattisgarh per la Giornata Internazionale della Donna, è stata trascinata in un veicolo e portata in prigione, dove è tuttora rinchiusa. Il suo arresto è una punizione per la sua ferma presa di posizione contro l’apertura di una miniera in un luogo sacro per il suo popolo, i Koya.

Gli abitanti dei villaggi che protestano perché il governo cede queste terre alle aziende vengono imprigionati. Abbiamo perso fiducia nel governo ma continueremo a lottare per salvare le nostre terre e le nostre foreste sacre, aveva detto Hidme.

Survival donne

Hidme Markam ©Survival

    • Kuni Sikaka: donna Dongria Khond presa di mira per il suo ruolo nella difesa della montagna sacra del suo popolo, Kuni Sikaka è stata arrestata e costretta poi a sfilare davanti ai media locali come una “ribelle che si è arresa”.
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Kuni Sikaka ©Survival

    • Soni Sori: attivista e leader Adivasi, è stata incarcerata, torturata, e stuprata, e ha dovuto subire diffamazione e molestie per aver spronato le donne adivasi a resistere alla violazione delle loro terre, dei loro diritti e dei loro corpi. Quando venne arrestata come “ribelle”, Soni era insegnante e attivista; in prigione ha subito torture e violenze sessuali terribili. Al suo rilascio, è stata assalita da uomini che le hanno strofinato sul viso una pasta caustica, ustionandola e sfregiandola. Soni continua a lottare per porre fine alla violazione dei diritti e delle vite degli Adivasi
Survival donne

Soni Sori ©Survival

    • Madkam Hidme: le forze di sicurezza hanno portato via Madkam Hidme davanti alla madre sconvolta. Il suo corpo è stato restituito pochi giorni dopo con segni di pestaggio, avvolto in un telo di plastica. La polizia sostiene che ci sia stato uno “scontro” nella foresta e ha diffuso una foto di lei con indosso una tuta nera perfettamente stirata e senza macchie e una pistola al suo fianco – uccisa, hanno detto, dopo un “feroce scontro a fuoco”
Survival donne

Madkam Lakshmi ©Survival

Il governo di Modi oggi viola i nostri diritti costituzionali e sta cercando di vendere ogni centimetro delle nostre terre, montagne e fiumi – afferma nel rapporto Dayamani Barla, una leader adivasi dello stato di Jharkhand. “Non solo a Jharkhand, ma in tutta l’India: gli Adivasi non sono al sicuro, e non lo sono nemmeno le loro terre. Ogni centimetro dei nostri territori viene messo in mano alle aziende.

comunità indig

©Survival International

In tutta l’India centrale decine di migliaia di Adivasi si oppongono con incredibile coraggio all’occupazione delle loro terre da parte delle aziende. Le donne sono in prima linea in questa resistenza e a causa del loro coraggio vengono abusate, imprigionate e uccise su vasta scala, conclude Jo Woodman, ricercatrice di Survival International.

QUI il rapporto completo.

Fonte: Survival International

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