Un recente studio scientifico sul Castagno dei cento cavalli ha ricalcolato l'età dell'albero secolare grazie a una tecnica innovativa di caratterizzazione varietale e studiato il suo DNA per analizzare la resistenza delle varietà del castagno ai cambiamenti climatici
È uno degli alberi plurimillenari più conosciuti al mondo e si trova in Italia, alle pendici dell’Etna, nel Comune di Sant’Alfio. È il Castagno dei cento cavalli, un maestoso esemplare di castagno monumentale, eletto nel 2021 albero italiano dell’anno.
Di recente una nuova ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Forestry ha ricalcolato la sua età, studiando a fondo il suo patrimonio genetico. Il Castagno dei cento cavalli ha per l’esattezza 2200 anni e non 3000-4000 come si era pensato.
Un team di ricercatori del Consiglio per la ricerca in agricoltura (CREA) ha infatti analizzato il DNA di questo gigante vivente con l’obiettivo di creare una banca dati sull’impronta genetica per individuare le cultivar ossia le varietà agrarie di castagno.
Gli esperti hanno prelevato dei campioni di tronco e di foglie in 8 punti della chioma dell’albero e li hanno esaminati con la tecnica KASP. Le varietà scoperte sono state descritte con una stringa di 37 lettere, una sorta di codice a barre identificativo per ogni cultivar.
I risultati hanno poi avvalorato l’ipotesi che i tre tronchi del Castagno dei cento cavalli si siano generati dalla frammentazione della stessa pianta.
Un albero così antico rappresenta un’occasione unica per determinare con precisione il tasso di mutazione spontanea che interviene durante la crescita dell’albero e per individuare le zone del genoma più variabili e quelle meno variabili, consentendo così di fornire nuove preziose informazioni su meccanismi alla base della risposta evolutiva dei viventi in generale, si legge nel comunicato del CREA.
E proprio sulla risposta evolutiva che i ricercatori si sono soffermati. Attualmente il CREA sta lavorando alla realizzazione del database interattivo delle impronte genetiche con il quale gli studiosi intendono fornire uno strumento analitico per osservare la resistenza delle cultivar di castagno ai patogeni più diffusi o agli stress idrici.
Più di tutto ciò a cui gli esperti aspirano è monitorare la risposa di questi alberi ai cambiamenti climatici che stanno danneggiando irreversibilmente gli ecosistemi italiani e di tutto il mondo.
L’albero dei Cento Cavalli era considerato l’unico nella sua specie ad essere contemporaneamente il più antico e più grande castagno del mondo. Ora dopo questo ricalcolo anche il Guineess World Record dovrà rivedere questo primato:
Fonte: Forestry
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