L’ennesimo abbattimento programmato di un abete da inviare in Vaticano ha suscitato indignazione tra la gente del posto e ambientalisti
Un albero immenso, un “Gigante verde”, di 30 metri e di 2 secoli. Ha resistito a guerre e a tempeste, ma ora potrebbe finire dritto dritto ad addobbare Piazza San Pietro.
Da lì, dalla bellissima Val di Ledro, a Passo Nota, a pochi chilometri dal Lago di Garda, diverse associazioni ambientaliste trentine sono determinate a sventare questo (ripetitivo) piano pontificio e a fare in modo che l’albero quest’anno non venga tagliato per diventare l’addobbo di Natale del Papa. I ledrensi, infatti, non ci stanno e hanno così scritto anche a Papa Francesco per evitare “questo anacronistico scempio” e lanciato una petizione.
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Il comune di Ledro e il Governatorato del Vaticano si sono accordati per segare 40 abeti, anche secolari, di una trentina di metri di altezza, prelevarli con un grosso elicottero e trascinarli agonizzanti fino a Roma: spesa prevista 60mila euro di risorse pubbliche, si legge nella petizione.
Le Associazioni che hanno lanciato la petizione si rifà anche alle encicliche di Francesco in cui si chiede il rispetto dell’ambiente:
Chiediamo a Sua Santità di scongiurare questo taglio e di venire da noi in Valle a visitare la bellezza di questo luoghi – dice Lorenzo Vescovi, del Comitato Quaranta e tre milioni (quaranta come gli alberi donati dal Comune di Ledro al Vaticano e tre milioni come il numero degli alberi tagliati in Italia ogni anno per il Natale). Perché non pensare di realizzare un albero artistico permanente con legna derivante dagli alberi caduti a causa degli eventi climatici, come è stato fatto a Molveno con l’Orso o il Drago Vaia sull’Altipiano Cimbro? Un eventuale messaggio in tal senso dal pontefice sarebbe davvero un segnale di cambiamento.
La tradizione dell’albero di Natale in Vaticano è iniziata nel lontano 1982 e da allora ogni anno viene donato un abete, proveniente da una regione d’Italia o da un altro Paese europeo. Il regalo è spesso motivo di orgoglio (Renato Girardi, il sindaco di Ledro, infatti, non è d’accordo con i suoi concittadini…), ma non è oramai un controsenso parlare di lotta al cambiamento climatico e poi perpetuare tradizioni come questa, che richiedono l’eliminazione di un albero così antico e simbolico?
La petizione, che era possibile firmare entro il 4 novembre, ha raccolto 49mila firme. Adesso siamo in attesa di sapere se i diretti interessati hanno desistito da questo scelta assurda.
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