La Grande Barriera Corallina è in pericolo. Secondo l’Australian Institute of Marine Science (Aims) l’ultimo rapporto del Governo sulla barriera corallina si focalizza su conclusioni positive e nasconde i dati negativi sul declino.
La Grande Barriera Corallina è in pericolo. Secondo l’Australian Institute of Marine Science (Aims) l’ultimo rapporto del Governo sulla barriera corallina si focalizza su conclusioni positive e nasconde i dati negativi sul declino.
Sullo sviluppo delle prossime decisioni per la salvaguardia della Grande Barriera Corallina potrebbe nascere un potenziale conflitto di interessi. A parere dell’Aims, infatti, la valutazione delle condizioni della Grande Barriera Corallina, compilata dal Governo Federale e dal Governo del Queensland, avrebbe occultato i dati e le informazioni negative.
La valutazione sarebbe carente di evidenze scientifiche internazionali sugli ecosistemi delle barriere coralline. Alcune informazioni negative sarebbero presenti qua e là tra i capitoli del documento, ma secondo l’Aims le conclusioni della valutazione sarebbero positive e cercherebbero di ridimensionare gli aspetti scomodi.
Ad esempio, non sarebbe corretto affermare che gran parte delle specie marine valutate si trovino in condizioni buone o molto buone, quando nella stessa zona abbiamo coralli, delfini, tartarughe ed altri animali in uno stato davvero pessimo. Dunque l’istituto australiano sente la necessità di monitorare la barriera corallina ora più che mai, in particolare poiché il sistema di valutazione dell’impatto ambientale dello sviluppo industriale nei pressi della Grande Barriera Corallina sarebbe viziato.
Le azioni messe in campo riguardano soprattutto il dragaggio dei fondali e la costruzione di porti. Il potenziale conflitto di interessi sarebbe evidente in quanto la supervisione e il controllo della qualità del lavoro viene svolto dagli stessi promotori delle attività di sviluppo, che potrebbero minimizzarne gli impatti ambientali e sociali.
La valutazione dello stato di salute della barriera corallina australiana dovrebbe dunque essere affidata ad un organismo indipendente. Da alcune ricerche è emerso che la copertura di corallo sulla Grande Barriera Corallina si è a dir poco dimezzata nel corso degli ultimi 30 anni, per via dell’inquinamento e dei cicloni. Ma anche lo sviluppo di nuovi porti, gli incidenti durante il trasporto navale e l’inquinamento potrebbero causarne il declino.
Secondo Peter Mumby, presidente della Australian Coral Reef Society, la Grande Barriera Corallina si trova nelle peggiori condizioni di tutti i tempi. Uno studio da poco pubblicato ha dimostrato che le malattie dei coralli sono raddoppiate da quando sono iniziati gli interventi di dragaggio. Lo sviluppo di nuove attività nelle aree circostanti la barriera corallina australiana dovrebbe sempre avvenire sulla base di valutazioni scientifiche serie e approfondite, che tengano conto innanzitutto del rispetto degli ecosistemi.
Marta Albè
Fonte foto: mendaily.com
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