La Grande Barriera Corallina, il più importante sistema corallino del mondo, è in agonia a causa della crisi climatica. È stato raggiunto un livello di sbiancamento dei coralli da record: il 98%. A lanciare l’allarme è un nuovo studio, condotto da un team di studiosi australiani, pubblicato sulla rivista Current Biology.
Il fenomeno di deterioramento, che ha risparmiato soltanto il 2% di questo ricchissimo e delicato ecosistema marino (Patrimonio Unesco dal 1981), si è intensificato sempre di più a partire dal 1998, ma negli ultimi 5 anni la situazione è diventata davvero drammatica.
La Grande Barriera Corallina, infatti, ha subito tre principali eventi di sbiancamento di massa durante le ondate di calore che si sono verificate nel 2016, 2017 e 2020 e tantissimi coralli stanno lottando per sopravvivere.
The #GBR is made of >3,000 #reefs. After 5 mass #bleaching events since 1998, only 2% of reefs have escaped bleaching. 80% have bleached severely since 2016. #climatechange #COP26 JCU: James Cook University, Australia 🗞️https://www.coralcoe.org.au/media-releases/rapid-fire-climate-extremes-leave-the-great-barrier-reef-a-bleached-checkerboard📔 https://doi.org/10.1016/j.cub.2021.10.046
Posted by ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies – Coral CoE on Thursday, November 4, 2021
A partire dallo scorso luglio i coralli hanno mostrato timidi segni di ripresa dall’ultimo grande sbiancamento, ma gli studiosi non sono affatto ottimisti sulla sopravvivenza a lungo termine di questo ricchissimo ecosistema lungo 2.300 km; dato che il riscaldamento globale è una minaccia che al momento l’umanità non sta riuscendo a contrastare in maniera efficace.
Le principali cause dello sbiancamento
Ma da cosa è provocato esattamente il deterioramento della vita corallina? Lo scolorimento dei coralli è dovuto all’aumento della temperatura delle acque oceaniche che provoca l’espulsione di alghe simbiotiche che abitualmente danno al corallo il suo colore e i suoi nutrimenti.
Lo sbiancamento dei coralli è una delle manifestazioni più eclatanti delle ondate di calore marine e può causare la mortalità di massa dei coralli su migliaia di ettari in pochi mesi” – spiegano gli studiosi australiani – Pochi studi hanno studiato gli impatti dello sbiancamento dei coralli sulla fecondità dei coralli, ma quei pochi hanno mostrato impatti profondamente negativi. In relazione allo sbiancamento del 1998, alcuni studiosi 1hanno riscontrato una riduzione media del 67% sia nel numero di uova che nella percentuale di polipi, la cui fecondità si era ridotta del 78%. Nei Caraibi, dove si trova un’altra importante barriera corallina si è registrata una riduzione della percentuale di colonie che depongono le uova negli anni di sbiancamento. Le riduzioni sono state considerevoli, dal 79% e 95%, a seconda della portata dell’evento.
Ma la Grande Barriera Corallina non deve fare i conti soltanto con le ondate di calore estremo, anche con altre minacce, tra cui i danni provocati dai cicloni (sempre più ricorrenti) e dalla massiccia presenza di una stella di mare (Acanthaster viola) che divora i coralli e sta proliferano a causa dell’inquinamento.
In poche parole: a causa degli effetti nefasti delle attività umane uno dei patrimoni naturali più ricchi e preziosi della Terra sta morendo.
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Fonte: Current Biology
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