Le api stanno vivendo un declino silenzioso. Ma senza queste preziose operaie il mondo non sarebbe più lo stesso: dagli insetti impollinatori dipende, infatti, il 35% della produzione agricola mondiale. Ognuno di noi, però, nel suo piccolo può fare qualcosa per salvarle
Instancabili lavoratrici, trasportano il polline di fiore in fiore svolgendo un ruolo fondamentale per la conservazione della biodiversità: le api rientrano fra le creature più preziose per la sopravvivenza del nostro Pianeta. Proprio oggi celebriamo la Giornata mondiale dedicata a questi insetti impollinatori, ma purtroppo la loro situazione è tutt’altro che rosea. Stanno sparendo dalla Terra in maniera tanto inquietante quanto silenziosa per colpa delle uomo.
La lista delle minacce a cui sono esposti si fa sempre più lunga: pesticidi, perdita e frammentazione dell’habitat, stravolgimenti climatici e presenza di specie aliene invasive.
Leggi anche: Le api sono in pericolo: molte specie non vengono nemmeno più censite. Lo studio shock
L’estinzione silenziosa delle api e degli altri insetti impollinatori
Sono circa 20.000 le specie di insetti impollinatori che contribuiscono attivamente alla riproduzione delle piante: api, vespe, farfalle, falene, coleotteri e molto altri. Dal loro “lavoro” dipende il 90% di tutte le piante selvatiche con fiori e l’80% di frutta e verdura che portiamo sulle nostre tavole (pari al 35% della produzione agricola mondiale).
Eppure, queste creature essenziali per l’ambiente e per gli esseri umani stanno subendo un inquietante declino: infatti oltre il 40% degli impollinatori è a rischio estinzione a livello mondiale. A essere maggiormente a rischio sono le api selvatiche e le farfalle.
Un recente studio condotto nel Regno Unito, analizzando gli impatti con i parabrezza delle auto, ha documentato un calo di quasi il 60% nel numero di insetti alati dal 2004. – sottolinea il WWF – In Germania, l’abbondanza degli insetti è calata del 78% tra il 2008 e il 2017. A livello globale il Living Planet Index calcolato per le farfalle ha mostrato un calo medio del 49% nell’abbondanza delle popolazioni monitorate dal 1990 al 2017.
Per dare una risposta concreta alla popolazione di queste piccole operaie il WWF sta promuovendo il progetto “Diamo una casa alle api”, realizzato grazie alla campagna di raccolta fondi sulla piattaforma ForFunding di Intesa Sanpaolo. L’obiettivo è riuscire a realizzare in 20 Oasi WWF su tutto il territorio nazionale (da Valmanera in Piemonte all’Angitola in Calabria, dai Ghirardi in Emilia a Serranella in Abruzzo, da Valpredina in Lombardia a Torre Salsa in Sicilia) delle aree per facilitare la vita a questi importantissimi insetti. In ogni oasi è prevista la creazione di zone con piante nettarifere e pollinifere, ma anche con “bee hotel”, veri e propri rifugi per api e altri insetti.
Leggi anche: Senza api spariranno anche frutta, caffè e cioccolato. Salviamole dai pesticidi ogni giorno
Cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo per salvare le api
Purtroppo la situazione che riguarda le api è sempre più drammatica. Ma come possiamo agire per aiutarle? Attraverso piccole azioni quotidiane possiamo fare la differenza. Ecco per voi qualche consiglio:
- Acquistare sempre frutta, verdura e ortaggi bio e di stagione (per non finanziare le aziende che utilizzano pesticidi pericolosi per le api e sostenere i piccoli produttori locali)
- Piantare nel vostro giardino alberi e fiori che attirano gli insetti impollinatori (Leggi anche Api: salviamole con un fiore. Ecco quali piantare)
- Costruire dei bee hotel in terrazzo o in giardino (Leggi anche: Api solitarie, ospitiamole nei nostri giardini e balconi: non producono miele, ma sono fondamentali)
- Creare un abbeveratoio per api per farle dissetare nei mesi più caldi (è molto semplice, possono farlo davvero tutti)
- Comprare soltanto miele biologico per promuovere un’apicoltura etica e rispettosa di api e ambiente
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: WWF
Sulle api ti potrebbero interessare anche: