Secondo i ricercatori di Bristol, la qualità delle piante e dei fiori batte la metratura effettiva del giardino per la salvaguardia delle api
Secondo i ricercatori di Bristol, la qualità delle piante e dei fiori coltivati batte la metratura effettiva del giardino per la salvaguardia delle api – basta scegliere le piante giuste
Spesso non si pensa a quanto anche le nostre città possano diventare più ospitali per le popolazioni animali e quanto piccoli accorgimenti possano fare la differenza per salvare intere specie. I giardini residenziali per esempio, per quanto piccoli e apparentemente privi di peso nell’ecosistema urbano, possono trasformarsi in un prezioso habitat per gli insetti impollinatori e salvare questi piccoli animali dall’estinzione provocata da inquinamento e cambiamenti climatici.
È quanto emerge da un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, secondo cui non ha importanza la grandezza del giardino sui benefici che questo può apportare agli insetti, se ovviamente architettato in modo opportuno: meglio un giardino piccolo ma ricco di fiori che un giardino grande ma che non costituisce un ambiente favorevole alla proliferazione degli insetti impollinatori.
I ricercatori hanno esaminato 59 giardini residenziali della città, a intervalli mensili da marzo ad ottobre dello scorso anno, per un totale di 472 indagini: durante ciascuna di esse, sono stati considerati i dati relativi al numero di fiori presenti, alla diversità e alla composizione del nettare offerto dal giardino, ma anche alla quantità di zucchero presente nel nettare.
Sorprendentemente non è emersa alcuna differenza nella dolcezza del nettare fra giardini piccoli e grandi, ma solo a seconda delle stagioni e del clima: il nettare più dolce viene prodotto a metà luglio, quando i fiori sono nel momento di massima fioritura – anche se la presenza di fiori fra loro diversi garantisce una buona stabilità nel quantitativo di nettare per tutto l’anno.
La maggior parte del nettare viene fornito da fiori non autoctoni (91% del totale), con gli arbusti che rappresentano il tipo di pianta che maggiormente contribuisce alla produzione di nettare (58%). I due terzi del nettare risultano fruibili solo agli insetti impollinatori più specializzati, mentre il restante 33% resta a disposizione di tutti gli altri insetti.
Lo studio dimostra che la diversificazione delle piante e dei fiori in un giardino residenziale può fare la differenza per la sopravvivenza e il prosperamento delle popolazioni di insetti impollinatori nelle aree urbane – più dell’effettiva grandezza dei giardini. I ricercatori consigliano quindi di piantare nei propri giardini arbusti ricchi di nettare, che abbiano periodi di fioritura fra loro complementari e che garantiscano sempre nutrimento per le api.
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Fonte: Journal of Applied Ecology
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