Scopri il Clathrus archeri, un fungo unico che ricorda un polpo. Scopri le sue caratteristiche sorprendenti e il suo ruolo nell'ecosistema fungino.
Un polpo? Non esattamente. Il Clathrus archeri è un fungo saprofita, che cresce in terreni acidi ricchi di resti di legno marcescenti. Comunemente noto come Octopus Stinkhorn, è originario dell’Australia e della Tasmania, anche se è stato introdotto in Nord America, Asia ed Europa, e cresce formando tra i 4 e i 7, attaccati alla parte superiore.
Le braccia, lunghe ed elastiche, man mano si dispiegano nel giro di qualche ora, rivelando un interno rosso-rosato con macchie color verde oliva. Nella sua maturità secerne un odore che ricorda la carne putrida, che servirà ad attrarre mosche che inconsapevolmente diffonderanno la specie.
È a questo particolare punto del ciclo di vita che si deve anche la sua denominazione popolare nel Regno Unito, ovvero “dita del diavolo”, anche se ai più ricorderanno forse le sembianze un polpo. Sembra quasi che questa creatura stia cercando di venir fuori dalla terra, agitando i suoi tentacoli in un disperato tentativo di trovare la libertà. Eppure, appena poche ore dopo, il fungo comincerà a disintegrarsi.
Ma come ha fatto a diffondersi dall’Australia al resto del mondo? La verità è che molto probabilmente è stato introdotto accidentalmente. Si ritiene che verso la fine del XIX secolo possa essere stato esportato attraverso un sacco di lana, destinato per le filature d’Europa, è stato scoperto in Francia nel 1918 nei pressi di una base militare che era stata occupata dalle truppe australiane durante la prima guerra mondiale. Le sue spore molto piccole, ma resistenti, sopravvissero all’immenso tragitto, trovando un nuovo habitat in cui prosperare.
Il primo esemplare di Clatrhus archeri nelle Americhe è stato osservato nel 1980. Allo stesso modo dell’Europa, si ritiene che il fungo sia stato introdotto nel terreno di piante esotiche importate negli Stati Uniti. Il fungo polpo è diventato così una delle specie invasive che non sono considerate come una minaccia per la fauna selvatica autoctona o altra vegetazione.
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