Molto potenti e in grado di ridurre la plastica dispersa nell'ambiente. Benvenuti nel magico mondo dei funghi. Alcune tipologie, come l'Aspergillus tubingensis, sono in grado infatti di erodere le materie plastiche come il poliuretano in pochi mesi
Molto potenti e in grado di ridurre la plastica dispersa nell’ambiente. Benvenuti nel magico mondo dei funghi. Alcune tipologie, come l’Aspergillus tubingensis, sono in grado infatti di erodere le materie plastiche come il poliuretano in pochi mesi.
Un rapporto pubblicato da Kew Gardens of London ha posto l’accento sulle straordinarie caratteristiche e sulle capacità dei funghi. Oltre 100 scienziati di oltre 18 paesi hanno contribuito al primo report sullo Stato dei Funghi, chiedendo maggiori sforzi per comprendere questo regno dimenticato.
Dimenticato ma fondamentale per la vita sulla Terra. Basti pensare che il 90% delle specie vegetali viventi dipende dai funghi per accedere ai nutrienti attraverso le radici. Oggi la scienza ne conosce appena 144mila specie ma in Natura ne esistono 3,8 milioni.
Aspergillus tubingensis, nemico della plastica
Tra questi ce n’è uno che riveste un ruolo di primo piano nel combattere l’inquinamento prodotto dalle materie plastiche. È l’Aspergillus tubingensis. Secondo gli autori del report, questo fungo può abbattere alcune materie plastiche in poche settimane invece di anni.
Scoperto per caso in Pakistan all’interno di una discarica, il fungo è stato studiato per comprendere meglio le sue caratteristiche. La capacità di degradazione del poliuretano del fungo è stata testata in tre modi diversi ma i risultati non hanno lasciato spazio a dubbi:
“I nostri risultati hanno indicato che questo ceppo di A. tubingensis era in grado di degradare il poliuretano. Utilizzando un microscopia elettronico a scansione (SEM), siamo stati in grado di confermare visivamente che il micelio di A. tubingensis colonizzava il materiale, causando degrado superficiale e cicatrici” si legge nello studio.
La formazione o la rottura di legami chimici durante il processo di biodegradazione del poliuretano è stata confermata anche attraverso la spettroscopia. Durante i test, gli scienziati hanno notato che dopo due mesi, il materiale era stato completamente degradato in pezzi più piccoli.
“Questo è incredibilmente eccitante perché è una sfida ambientale grande: se questa può essere la soluzione, sarebbe grandioso”, ha detto Ilia Leitch, tra gli scienziati che hanno partecipato alla stesura del report, durante la conferenza stampa. “Siamo agli inizi della ricerca, ma spero di vedere i benefici dei funghi mangia-plastica entro 5-10 anni”.
Circa 150 milioni di tonnellate di plastica vagano per i nostri oceani, 8 milioni di tonnellate finiscono in mare ogni anno. Entro il 2050, i mari ospiteranno più plastica che pesce in termini di peso se i tassi attuali di inquinamento non diminuiranno.
Non possiamo cullarci sulle capacità dei funghi di distruggere i nostri rifiuti ma dobbiamo sicuramente ridurre il ricorso alla plastica.
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