Uno spettacolo della natura è quello dei funghi fluorescenti che si possono incontrare in particolari boschi umidi, a fianco ai tronchi degli alberi. Piccoli bagliori verdi e blu che incorniciano l’ambiente dando vita ad un’atmosfera magica.
Uno spettacolo della natura è quello dei funghi fluorescenti che si possono incontrare in particolari boschi umidi, a fianco ai tronchi degli alberi. Piccoli bagliori verdi e blu che incorniciano l’ambiente dando vita ad un’atmosfera magica.
Abbiamo parlato tante volte della bioluminescenza che permette agli organismi viventi di emettere luce attraverso reazioni chimiche. C’è il mare illuminato dalle alghe o dai calamari lucciola, ancora lo scarabeo luminoso e tanti meravigliosi posti dove ammirare lo spettacolo.
Ma se pensate che la bioluminescenza interessi solo pesci, molluschi e lucciole, vi sbagliate perché anche i funghi possono emanare luce! La scoperta risale al 1849, quando il botanico inglese George Gardner a Natividade in Brasile, vide alcuni ragazzi giocare con un oggetto luminoso, identificato poi come un fungo bioluminescente, poi ribattezzato Agaricus gardneri in suo onore.
Secondo una ricerca di un team di biologi russi, brasiliani e giapponesi pubblicati sulla rivista Science Advances di aprile 2017, la reazione che induce questi funghi ad illuminarsi, sarebbe la stessa che permette alle lucciole di brillare.
Gli studiosi hanno analizzato due specie di funghi: il Neonothopanus gardneri del Brasile e il Neonothopanus nambi del Vietnam e i risultati mostrano che la reazione alla base della luminescenza è quella che permette di ossidare la luciferina in ossidoluciferina, sempre grazie alla luciferasi.
Come si legge nello studio, a differenza di quello che avviene nelle lucciole, però, l’enzima è in grado di reagire anche con altri pigmenti, modificando colore e intensità della luce risultante.
In pratica, la luce che emettono servirebbe a segnalare la loro presenza ad esempio a coleotteri e vespe per permettere il trasporto delle spore nel sottobosco per favorirne la riproduzione.
Ipotesi che sono ancora oggetto di studio soprattutto perché, il fenomeno della bioluminescenza, riguarderebbe ben 71 specie di 9 generi nell’ordine dei Basidiomiceti.
Tra i più conosciuti ci sono Mycena, Armillaria, Pleurotus, Omphalotus e Panellus che crescono su tronchi e foglie in decomposizione, nelle umide foreste tropicali e temperate.
Esistono anche i funghi luminescenti! Ne scopriremo delle belle sabato prossimo. Dalle 16 alle 20 alla @leopoldapisa! pic.twitter.com/ordiMEk7nY
— Banca del Tempo Pisa (@BancaDelTempoPI) 23 settembre 2015
Come funziona e come vedere la bioluminescenza nei funghi
La bioluminescenza è, dunque, una reazione di ossidazione. L’ossigeno molecolare o l’acqua ossigenata ossidano una molecola chiamata luciferina, la reazione è catalizzata da un enzima denominato luciferasi.
Anche se nel caso dei funghi, il processo non è ancora del tutto chiaro, ma potrebbe essere diverso da quello che succede nei batteri.
Il bellissimo famoso della bioluminescenza:
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Come vedere i funghi bioluminescenti? Spiega Kim Coder di Giardinaggio 123:
“Il modo migliore per vedere è quello di aggirarsi di notte in boschi umidi dove le querce ad esempio hanno tronchi vecchi.È necessaria una notte senza luna piena e un posto lontano da luci artificiali. Questi funghi proliferano in primavera quando il terreno si riscalda”.
Dominella Trunfio