I frassini e le antilopi sono sull'orlo dell'estinzione. L'IUCN, l'International Union for Conservation of Nature, ha inserito quest'albero e gli animali all'interno della sua “Red List”, la lista rossa in cui finiscono le specie a rischio estinzione
I frassini e le antilopi sono sull’orlo dell’estinzione. L’IUCN, l’International Union for Conservation of Nature, ha inserito quest’albero e gli animali all’interno della sua “Red List”, la lista rossa in cui finiscono le specie a rischio estinzione.
La lista rossa è il più grande database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali della Terra ed è è considerata il più autorevole sistema di classificazione delle specie che rischiano l’estinzione.
L’ultimo aggiornamento purtroppo conta numerose nuove introduzioni, circa 150, le più note e preoccupanti sono proprio i frassini e le antilopi. In tutto, oggi, la Red List conta 87.967 specie di cui 25.062 seriamente in pericolo.
Frassini messi a dura prova da un coleottero
Le specie di frassino più diffuse e preziose dell’America settentrionale rischiano grosso a causa di un coleottero invasivo che ne sta decimando le popolazioni, mentre la perdita delle aree selvagge e il bracconaggio stanno contribuendo a ridurre drasticamente il numero delle cinque specie di antilopi africane.
Il coleottero, appartenente alla famiglia dei Buprestidi, è il minatore smeraldino del frassino ed è in rapida espansione negli Usa. Arrivato dall’Asia verso la fine degli anni ’90 attraverso i pallet infestati, ha già distrutto decine di milioni di alberi tra Stati Uniti e Canada e potenzialmente può ucciderne oltre otto miliardi visto che si diffonde rapidamente. Di fatto, può cancellare un intero bosco entro sei anni dall’infestazione.
A causa del riscaldamento globale, le aree che prima erano troppo fredde per il coleottero adesso stanno diventando più calde e adatte alla sua diffusione, rendendo impossibile prevederne la comparsa.
Cinque delle sei specie di alberi di frassino più importanti del Nord America sono entrate nella lista rossa come “Critically Endangered” ossia a un passo dall’estinzione. Tra essi anche il frassino bianco (Fraxinus americana), uno degli alberi legnosi più preziosi dell’America del Nord.
Gli alberi di frassino sono una componente chiave delle foreste nordamericane. Forniscono habitat e cibo per uccelli, scoiattoli e insetti e sostengono importanti specie di impollinatori come le farfalle e le falene.
“Il loro declino, che potrebbe influenzare l’80% degli alberi, cambierà notevolmente la composizione delle foreste selvatiche e urbane” ha dichiarato Murphy Westwood, membro del gruppo Global Tree Specialist dell’IUCN che ha condotto la valutazione.
Milioni di piccole vespe parassite sono state rilasciate in 24 Stati a maggio 2016 per cercare di combattere il coleottero.
Anche le antilopi in Africa rischiano grosso. Cinque specie precedentemente considerate sicure stanno diminuendo drasticamente, tra cui la più grande del mondo, l’eland gigante. Ora è classificata come vulnerabile, con non più di 14.000 esemplari rimasti.
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Nella lista rossa sono state aggiunte più di 150 nuove specie in pericolo. Va detto però che le condizioni di alcune di quelle già presenti sono lievemente migliorate rispetto all’ultimo aggiornamento. È il caso del leopardo delle nevi, passato dalla categoria a rischio a quella di vulnerabile.
“Per essere considerati a rischio, ci devono essere meno di 2.500 leopardi delle nevi adulti e devono avere un alto tasso di declino” ha detto Tom McCarthy, che si occupa di fauna selvatica per l’IUCN.
Magra consolazione.
Francesca Mancuso