A causa dei cambiamenti climatici i fiori stanno aumentando i pigmenti e variando colore. Un rischio per gli impollinatori
Un nuovo studio ha scoperto che i fiori stanno cambiando colore in risposta ai cambiamenti climatici. Una reazione impercettibile ad occhio nudo ma che ha alcune ripercussioni importanti sugli impollinatori.
Il clima che cambia sta inevitabilmente modificando gli habitat naturali, le abitudini degli animali, l’ambiente e mettendo seriamente a rischio la biodiversità. Cerchiamo di adattarci per quanto possibile, ed è quello che stanno facendo anche i fiori, secondo quando evidenziato da una nuova ricerca pubblicata su Current Biology.
Un team della Clemson University negli Stati Uniti, guidato dall’ecologo Matthew Koski, ha scoperto che i fiori, a causa dell’aumento delle temperature e della diminuzione dell’ozono, stanno iniziando a modificare i pigmenti ultravioletti presenti sui loro petali. In parole povere stanno cambiando colore, tendendo verso il più scuro e intenso, sia pur in maniera impercettibilmente (per noi).
Anche i petali dei fiori, infatti, proprio come la nostra pelle, si devono difendere dai raggi UV che possono danneggiare il polline all’interno del fiore letteralmente “cuocendolo”. Quindi i fiori maggiormente esposti a queste radiazioni hanno reagito aumentando il pigmento ultravioletto nei petali. Più pigmento che assorbe i raggi UV contengono, meno radiazioni nocive raggiungono le cellule sensibili.
Per arrivare ad evidenziare i cambiamenti nel pigmento UV, il team di esperti ha analizzato 1238 fiori appartenenti a 42 specie differenti, raccolti in Europa, Nord America e Australia dal 1941 ad oggi. Tutti sono stati immortalati con una fotocamera sensibile ai raggi UV, in grado di catturare le variazioni nei pigmenti. Gli studiosi hanno poi confrontato queste modifiche con i dati sul livello locale di ozono e sulla temperatura.
In base all’analisi si è visto che l’aumento del pigmento dei fiori è stato in media del 2% ogni anno dal 1941 al 2017 ma i cambiamenti variavano a seconda della struttura del fiore.
Ma che conseguenze può avere questa difesa che stanno mettendo in atto i fiori di fronte ai cambiamenti climatici? Il problema sorge soprattutto quando si parla di impollinatori, fondamentali per l’agricoltura, la biodiversità e la nostra stessa sopravvivenza.
I fiori maggiormente pigmentati, infatti, per loro sono ben visibili e rischiano di essere meno attraenti con conseguenze drammatiche. Si è visto infatti che api e colibrì preferiscono quei fiori in cui la punta dei petali riflette i raggi UV e i pigmenti che li assorbono si trovano concentrati vicino al centro del fiore.
I cambiamenti di pigmento possono aiutare a proteggere il polline, ha dichiarato Charles Davis, biologo vegetale dell’Università di Harvard, ma “gli impollinatori potrebbero perdere completamente i fiori“.
Fonti: Science Mag / Current Biology
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