Festa dell’albero: il quiz e i 10 falsi miti da sfatare sui boschi italiani

Torna puntuale anche quest’anno la festa dell’albero, una giornata sempre più importante vista la situazione in cui versa il nostro pianeta a causa della deforestazione e dell'inquinamento. Un’ottima occasione per ricordare a tutti noi che “Il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa. Il secondo miglior momento è ora”.

Torna puntuale anche quest’anno la festa dell’albero, una giornata sempre più importante vista la situazione in cui versa il nostro pianeta a causa della deforestazione e dell’inquinamento. Un’ottima occasione per ricordare a tutti noi che “Il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa. Il secondo miglior momento è ora”.

Istituita nel 2013 per legge, la Giornata Nazionale degli Alberi ha lo scopo di promuovere e valorizzare l’importanza degli alberi per l’ambiente e per gli esseri umani. Si celebra ogni anno proprio il 21 novembre, giornata in cui vengono organizzate diverse iniziative in tutta Italia dedicate ai polmoni verdi della terra.

Per questa edizione, il cui slogan è #ChangeClimateChange, sono previste più di 500 iniziative in tutta Italia grazie alle quali saranno piantati 3500 alberi, soprattutto in aree devastate da incendi o altri fenomeni naturali.

Questo giorno ci ricorda l’importanza e la differenza che può fare ciascuno di noi semplicemente piantando un albero. L’impegno collettivo può aiutare ad alleviare gli effetti della crisi climatica, contemporaneamente salvaguardando e valorizzando la biodiversità del nostro territorio e migliorando la qualità dell’aria.

Coinvolte e invitate a partecipare alla giornata anche diverse scuole per un totale di circa 60mila studenti che così avranno l’occasione di “sporcarsi le mani” e conoscere più da vicino l’importanza degli alberi per la salute del nostro pianeta e di conseguenza la nostra.

Uno degli eventi più importanti si svolgerà sul Vesuvio, dove avverrà la piantumazione di oltre 300 alberi (lecci, querce, corbezzoli che andranno a migliorare la situazione delle zone devastate dagli incendi del 2017). Al Parco Nord di Milano, invece, verranno piantati più di 100 alberi, ricordando l’estrema importanza dei polmoni verdi anche nelle aree urbane.

Potete conoscere nel dettaglio tutti gli appuntamenti QUI.

In occasione della giornata, il Ministero dell’Ambiente ha avviato su Facebook un quiz a tema alberi, dedicato a chi vuole mettere alla prova la sua conoscenza in materia e scoprire nuove curiosità.

Possiamo benissimo partecipare a questa importante giornata autonomamente, piantando uno o più alberi dove ne abbiamo l’opportunità. Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in un video postato sui social ci invita a farlo…

https://www.facebook.com/SergioCostaMinistroAmbiente/videos/520824688764959/

E’ sempre il momento giusto, e se oggi non potete, probabilmente avrete più tempo nel weekend!

alberi

I 10 falsi miti sui boschi italiani

In occasione della Giornata dell’Albero, Fsc Italia, Ong  che da 25 anni si occupa di promuovere la gestione forestale responsabile, ha deciso di sfatare 10 falsi miti sulla situazione degli alberi nel nostro Paese.

  • I boschi italiani stanno scomparendo
    Falso: i boschi italiani in realtà continuano ad espandersi. Dalla fine della prima guerra mondiale ad oggi, la loro superficie è addirittura triplicata (attualmente sono 11 milioni di ettari).
  • Bosco significa solo legname
    Falso: il legname è solo uno dei tanti doni che ci fanno i boschi. Alberi e piante proteggono il suolo dall’erosione e dal dissesto idrogeologico, sono importanti ai fini della regolazione del ciclo dell’acqua e fissazione del carbonio, offrono l’habitat per la biodiversità e infine offrono spazi per attività sportive, educative, terapeutiche e ricreative.
  • I boschi italiani sono tutti naturali
    Falso: i boschi italiani in realtà sono anche il risultato dell’azione dell’uomo che li ha modellati nel corso dei secoli. L’88% di queste aree è attualmente antropizzata e di origine semi-naturale.
  • I boschi non vanno toccati
    Falso: una buona gestione dei boschi permette di valorizzarne i prodotti e servizi senza creare alcun danno. La gestione attiva è l’unico mezzo che può aiutare a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, dell’instabilità idrogeologica, degli incendi, della diffusione di patogeni e di specie invasive.
  • Chi pianta è buono, chi taglia è cattivo
    Falso: tagliare un albero non è di per sé un crimine, se fatto secondo piani di gestione responsabile che prevede che il taglio venga effettuato da operatori specializzati e secondo una pianificazione ben precisa che mira ad imitare le dinamiche naturali del bosco favorendo la rinnovazione naturale delle specie.
  • Più legno e carta vuol dire meno boschi
    Falso: il legno è il materiale di origine biologica, rinnovabile e riciclabile, più importante a disposizione dell’uomo. Possiamo quindi usarlo in maniera sostenibile, ad esempio tagliando le piante seguendo i ritmi naturali di rigenerazione del bosco. Usare legno, tra l’altro, significa spesso evitare di usare plastica o altri materiali inquinanti.
  • I boschi italiani sono di tutti
    Falso: il 63% dei boschi italiani risulta di proprietà privata, individuale o familiare. Il restante 34% dei boschi è invece di proprietà pubblica, molto spesso dei Comuni. Solo il 3% dei boschi italiani non ha proprietario o esso risulta sconosciuto.
  • Il fuoco è nemico dei boschi
    Parzialmente falso: il fuoco ha un suo ruolo negli ecosistemi forestali, in particolare quelli mediterranei. Gli incendi di origine naturale in italia sono però rari, il vero nemico dei boschi è l’abbandono dei terreni e la negligenza dell’uomo che, sommati ai cambiamenti climatici, portano ad un aumento degli incendi e della loro capacità distruttiva.
  • Le nostre foreste non valgono nulla
    Falso: il valore economico prodotto dalle foreste italiane è di 450 euro per ettaro all’anno. Il bosco protegge le nostre case dall’erosione del suolo e dalle alluvioni, ci assicura acqua pulita e produce l’ossigeno che respiriamo.
  • Quindi va tutto bene? Questi dati, purtroppo, non equivalgono a dire che tutto va bene. Come sottolinea FSC Italia, la situazione italiana è lontana dal principio della gestione forestale sostenibile. I boschi ricoprono circa il 40% del territorio italiano (Fonte: RAF Italia) ma ne utilizziamo solo una minima parte. Questa situazione di abbandono è un’occasione mancata di sviluppo che ci porta ad essere tra i principali importatori di legname in Europa e ci espone a rischi sempre maggiori a causa del dissesto idrogeologico e degli incendi.

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