‘Iddu‘ e ‘a Montagna‘, lo Stromboli e l’Etna attivi in contemporanea. Continua ad alimentarsi la colata lavica osservata da ormai da più di un giorno sul fianco nord del cratere di Sud Est dell’Etna, dopo che si sono aperte alcune fratture. Mentre anche lo Stromboli dà spettacolo
Un periodo di relativa quiete e poi di nuovo spettacolo: l’Etna torna a far parlare di sé e, dopo diverse emissioni di cenere nella serata del 12 maggio, mostra “una frattura eruttiva sul fianco settentrionale del Cratere di Sud-Est”, dalla quale è fuoriuscita una piccola colata di lava.
A spiegarlo sono gli esperti dell’Osservatorio Etneo INGV:
Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico è caratterizzata da ampie fluttuazioni intorno ai valori medio-alti, allo stato attuale, si mantiene nella fascia dei valori alti.
I tremori rimangono di fatto su valori medio-alti, ma al momento l’attività non ha ancora avuto la consueta evoluzione al parossismo, come accaduto con frequenza nell’ultimo anno. Dalle fratture si è formata una piccola colata lavica il cui fronte ha raggiunto la base nord del cratere.
Intanto, nel pomeriggio di ieri 13 maggio sullo Stromboli si è verificata una forte esplosione che ha colto di sorpresa turisti e residenti eoliani.
In una nota l’Ingv di Catania “una sequenza di esplosioni di intensità maggiore rispetto all’ordinario da varie bocche dell’area centro-meridionale della terrazza craterica“.
COMUNICATO del 2022-05-13 14:58:07(UTC) – STROMBOLI. L'INGV comunica di aver registrato alle 14:43 UTC una sequenza di esplosioni con una significativa emissione di materiale piroclastico grossolano. Maggiori dettagli sul sito
https://t.co/NughOZ3W1R pic.twitter.com/854QoVLHfW— INGVvulcani (@INGVvulcani) May 13, 2022
L’attività – precisa l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – ha prodotto una significativa emissione di materiale piroclastico grossolano che ha ricoperto abbondantemente la terrazza craterica e ha raggiunto anche Pizzo. La nube di cenere prodotta si è diretta verso i quadranti meridionali.
Fonte: Osservatorio Etneo
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