Elefanti e bisonti popolavano l’Europa. Reintrodurli per salvare la biodiversita’?

I grandi animali erbivori, come gli elefanti, una volta vagavano per le foreste d'Europa, mentre gli ippopotami vivevano nel Tamigi e nel Reno. Per questo, per ricostruire gli antichissimi paesaggi europei e arricchire il nostro ecosistema con un alto livello di biodiversità si potrebbe pensare di introdurre animali come bovini selvatici, bisonti e persino elefanti.

I grandi animali erbivori, come gli elefanti, una volta vagavano per le foreste d’Europa, mentre gli ippopotami vivevano nel Tamigi e nel Reno. Per questo, per ricostruire gli antichissimi paesaggi europei e arricchire il nostro ecosistema con un alto livello di biodiversità si potrebbe pensare di introdurre animali come bovini selvatici, bisonti e persino elefanti.

Lo sostengono gli scienziati danesi dell’Università di Aarhus, che hanno appena pubblicato un importante studio sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences sui fossili degli scarabei stercorari. Sono loro che hanno mostrano che gli ecosistemi temperati consistevano non solo in fitta foresta, come spesso si pensa, ma piuttosto in un mosaico di paesaggi diversi, fatti di boschi e parchi chiusi e semi-chiusi.

In questi paesaggi i grandi animali, presenti in numeri elevati, erano parte integrante della natura nella preistoria. La composizione dei coleotteri nei siti fossili ci dice che la percentuale e il numero dei grandi animali selvatici è diminuita dopo la comparsa dell’uomo moderno. Come risultato, la campagna ha preso il posto della fitta foresta, eliminata man mano che l’uomo cominciava a usare la terra per l’agricoltura.

Riportare gli animali di grandi dimensioni in Europa? “Un modo importante per creare un maggior numero di ecosistemi autogestiti e con un alto livello di biodiversità è fare spazio ai grandi erbivori nel panorama europeo. Ed eventualmente reintrodurre animali come bovini selvatici, bisonti e persino elefanti creerebbero e manterrebbero una variegato vegetazione negli ecosistemi temperati, e garantirerebbero la base per un alto livello di biodiversità“, dice Rasmus Ejrnæs, uno degli autori.

Gli scienziati supportano, quindi, l’idea che un approccio basato su un ripristino degli habitat al loro stato naturale dovrebbe essere incorporato in misura molto maggiore nella politica su ambiente e natura in Europa, soprattutto nel caso dei parchi nazionali e altre grandi aree naturali.

Roberta Ragni

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